Scardina, serve un miracolo: "Bisogna pregare". La dinamica dell'accaduto

Mamma Mariella vive ore infinite di attesa, è stata la prima a vedere il figlio martedì in tarda serata dopo la fine di una delicata operazione neurochirurgica
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Fuori dall'ospedale Humanitas di Rozzano nemmeno la pioggia allontana i parenti e gli amici più stretti di Daniele Scardina. Cala il buio, comincia a piovere, ma tutti vogliono restare il più vicino possibile al pugile trentenne, crollato martedì in palestra a Buccinasco dopo un allenamento. Mamma Mariella vive ore infinite di attesa, è stata la prima a vedere il figlio martedì in tarda serata dopo la fine di una delicata operazione neurochirurgica.

Arriva per chiedere notizie anche l’artista nonché ex pugile Omar Hassan, grande amico di Scardina, e per tutto il giorno è un via vai continuo con il fiato che resta sospeso in attesa di sviluppi confortanti. Il viso provato del manager Salvatore Cherchi testimonia quanto la situazione sia delicata: «Il ragazzo è stabile, dopo l’intervento ci vuole pazienza. Dobbiamo pregare e basta».  

Scardina resta in terapia intensiva

A seguito dell’emorragia cerebrale e dell’intervento chirurgico, Scardina rimane ricoverato nel reparto di terapia intensiva in coma farmacologico. E’ sedato, le condizioni sono stabili seppur gravi. I medici si riservano di emettere un bollettino ufficiale non prima che il decorso post operatorio si sia concluso (si parla di circa 48 ore) ed è per questo che la prognosi resta riservata nonostante «l’intervento sia tecnicamente riuscito di fronte alla delicatezza dell’accaduto e alla necessità di procedere in modo tempestivo». 

Le cause

King Toretto rimane sotto stretta osservazione dell’équipe medica. Dopo un consulto con i colleghi in ospedale, all’esterno prende la parola anche il professor Mario Ireneo Sturla, specialista in medicina dello sport e coordinatore sanitario nazionale della Federazione pugilistica: «I dottori che si stanno prendendo cura di lui mi hanno confermato che le cause vanno rintracciate nello svolgimento dell’allenamento. Non ci sono situazioni pregresse, in questi frangenti basta un movimento brusco del capo perché le vene ponte vadano incontro a una torsione. Per Daniele due vene si sono lesionate, da qui scaturisce l'emorragia cerebrale ed è un problema che può capitare in qualsiasi disciplina sportiva». Gli accertamenti medici dovranno inoltre pervenire in questi giorni alla Procura di Milano, che tramite il pm di turno Alessia Menegazzo sta monitorando il caso senza però aver aperto alcun fascicolo sulla vicenda. 

La dinamica

Con il passare delle ore è stata fatta luce anche sulla dinamica di quanto avvenuto martedì pomeriggio presso la palestra FitSquare di Buccinasco. Scardina si è allenato in un faccia a faccia con un professionista di origini egiziane e dopo la fine si è intrattenuto sul ring, scambiando qualche parola con i presenti e concludendo l’allenamento con un po’ di scarico a vuoto senza avversario. I guai sono cominciati nello spogliatoio, prima lamentando un dolore all’orecchio e poi crollando al suolo. 

«Hanno asportato tutto il sangue, adesso è tutto pulito - ha aggiunto Cherchi, passato più volte dall’ospedale nel corso della giornata - Serve pazienza, queste ore così difficili però non passano mai. Anche se nella boxe queste cose fanno parte del gioco, si parla di uno sport in cui si prendono pugni in faccia e non si lancia una pallina. Le cause possono essere tante, forse Daniele era stressato in questa fase della preparazione atletica».   Al post di incoraggiamento sui social dell’ex fidanzata Diletta Leotta, hanno fatto seguito tantissimi messaggi di colleghi e tifosi. Dal pluricampione olimpico Antonio RossiSiamo in apprensione, speriamo si riprenda presto») al campione del mondo Iska Mattia Faraoni: «Vorrei che i suoi sogni tornassero a vivere. Spero possa raccontare che è stata solo una brutta esperienza». Inizia un’altra notte carica di attesa e soprattutto speranza. 


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