Mondiali di Eugene, all'etiope Gebreslase la maratona femminile

Ai Mondiali di Eugene la vincitrice di Berlino stacca la keniana Korir a due chilometri dalla fine: record dei campionati in 2h18:11. Bronzo per l’israeliana Salpeter
Mondiali di Eugene, all'etiope Gebreslase la maratona femminile© Colombo/FIDAL
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È ancora l’Etiopia a vincere nella maratona ai Mondiali di Eugene. Stavolta il successo arriva in quella femminile con Gotytom Gebreslase, protagonista dell’allungo che risolve la sfida a un paio di chilometri dal traguardo per chiudere in 2h18:11 e demolire il record della manifestazione (2h20:57 della britannica Paula Radcliffe nel 2005). Al termine di un duello appassionante la 27enne piega la resistenza della keniana Judith Jeptum Korir, argento in 2h18:20 dopo aver dettato il passo nella fuga di coppia che caratterizza la gara tra il 27° e il 40° chilometro. Bronzo in rimonta per l’israeliana Lonah Chemtai Salpeter, campionessa europea dei 10.000, risalita fino alla terza posizione in 2h20:18. Una corsa veloce, lanciata dall’inizio su ritmi sostenuti, e come al maschile (2h05:36 ieri dell’etiope Tamirat Tola) viene realizzato il miglior tempo di sempre in un evento globale considerando anche le Olimpiadi.

All’alba statunitense un clima fresco (12 gradi) accoglie le atlete: cast di alto livello, ma al via non c’è nessuna delle prime 15 ai Giochi della passata stagione. Si forma presto un gruppo di otto unità, che comprende i terzetti di Etiopia e Kenya. Dopo 18 km stop improvviso per la campionessa in carica, la keniana Ruth Chepngetich, bloccata da problemi di stomaco. Attaccano le etiopi Abebel Yeshaneh e Gotytom Gebreslase, che ha trionfato l’anno scorso nella classica di Berlino e in marzo si è piazzata terza a Tokyo dove è scesa a 2h18:18, tallonate da Judith Jeptum Korir e poi anche dall’altra keniana Angela Tanui. Il break con l’azione di Korir, vincitrice a Venezia nel 2019 e quest’anno a Parigi in 2h19:48. L’unica a rimanere in contatto è Gebreslase: aumenta progressivamente il vantaggio del tandem di testa, ma dietro al 34° km Salpeter e l’eritrea Nazret Weldu (poi quarta in 2h20:29) sorpassano Yeshaneh, che si ferma all’improvviso, e Tanui (sesta con 2h22:15). Bella prestazione di squadra delle statunitensi, con tre atlete nelle prime otto: quinta Sara Hall (2h22:10), settima Emma Bates (2h23:18), ottava Keira D’Amato (2h23:34). Per la seconda volta una maratoneta etiope si aggiudica il titolo mondiale, già conquistato da Mare Dibaba nel 2015.

Fonte: FIDAL


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