Sci: le condizioni di Sarrazin dopo la caduta

Sarrazin si è infortunato durante una discesa ed è stato trasportato in ospedale per essere operato
Sci: le condizioni di Sarrazin dopo la caduta© Getty Images
Martina Luciani
4 min

Sarrazin, 30 anni, giovedì aveva fatto segnare il miglior tempo nella prima prova della discesa libera della Coppa del Mondo di sci, ma ieri è caduto durante la seconda prova. Sarrazin, sul tratto finale, è volato in fondo al muro di San Pietro della Stelvio, pista che l’aveva visto vincitore nel 2023. Il velocista transalpino, privo di conoscenza, è stato trasportato in elicottero in ospedale ed è stato ricoverato in terapia intensiva prima dell’intervento chirurgico.

La caduta

È stata una caduta spaventosa, quella che nella giornata di ieri, venerdì 27 dicembre, ha visto protagonista Cyprien Sarrazin, che si è schiantato durante la seconda prova in fondo al muro di San Pietro rimbalzando violentemente sulla pista, prima di finire la sua corsa tra teloni e reti protettive dopo una lunga scivolata.

Sarrazin è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Sondalo, dove nella serata di ieri è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per decomprimere un ematoma intracranico.

L'intervento chirurgico è andato bene, come comunicato dalla Federazione di sci francese: "Cyprien Sarrazin è stato sottoposto a un intervento chirurgico nella notte per decomprimere l'ematoma intracranico. L'operazione è andata bene, ma per il momento rimane in coma farmacologico”.

Altre dichiarazioni

Dopo la caduta di Sarazzin, non sono mancate le critiche sulle condizioni della pista dello Stelvio. A lamentarsi è stata la delegazione francese, le parole di Nils Allegre: “Sono 40 anni che non sanno fare altro che curve pericolose. È una situazione poco rispettosa per gli atleti. In gara mi assumerò i miei rischi, ma credo che a un anno dalle Olimpiadi sia scorretto fare una pista così". A frenare le polemiche, però, sono stati gli austriaci che, nella riunione dei capisquadra, hanno confermato, come avevano detto pure il campione svizzero Marco Odermatt e l'azzurro Dominik Paris, che sulla Stelvio ha vinto ben sette volte, che la pista è come sempre massacrante e molto impegnativa. Quest'anno poi in alcuni punti la neve è ghiacciata e in altri meno e questo costringe gli atleti a un impegno e a una attenzione maggiori. Il numero 1 austriaco Vincent Kriechmayr ha speigato:“Ma questo è quello che succede sempre sulla Stelvio”.

Anche il direttore di gara della Federazione internazionale sci (Fis), l'altoatesino Markus Waldner, si è detto sconvolto per gli incidenti di Cyprien Sarrazin e Pietro Zazzi, ma ha difeso gli organizzatori di Bormio: "Sappiamo che Bormio è uno dei tracciati più difficili ma il comitato organizzatore ha fatto un gran lavoro perché sulla Stelvio ci sono 20 chilometri tra reti e barriere di protezione, qui lo standard di sicurezza è altissimo. Tutto è ormai al limite, anzi, lo abbiamo già superato. Ci sono critiche ormai ogni weekend. A Gurgl il tracciato era troppo duro, a Levi era troppo liscio. Gli organizzatori fanno il massimo per preparare le piste. A Bormio, a Natale il vento ha asciugato la neve e per questo l'innevamento di una pista lunga 3 chilometri non è uniforme".


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