Zona rossa, sport e autocertificazione: cosa c’è da sapere

Coronavirus, il governo prepara una 'stretta' in vista della Pasqua: domani il Consiglio dei ministri, regole più severe potrebbero entrare in vigore da lunedì 15 marzo
Zona rossa, sport e autocertificazione: cosa c’è da sapere© LAPRESSE
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In arrivo una stretta rispetto all'ultimo Dpcm anti-covid varato dal governo Draghi, con l'esecutivo pronto a stabilire restrizioni più severe in vista della Pasqua sull'orma di quanto avvenne a Natale. Domani mattina è in programma un consiglio dei ministri e in cantiere c'è un decreto legge in cui si stabiliranno regole più rigide (dovrebbero entrare in vigore da lunedì 15 marzo) e criteri più stringenti per l'ingresso automatico in zona rossa (possibili lockdown automatici dove i contagi superano i 250 casi a settimana ogni 100mila abitanti). Ecco intanto alcune novità che dovrebbero riguardare la zona rossa...

Cosa si può fare in zona rossa

Autocertificazione

Gli spostamenti devono rientrare tra quelli consentiti e per dimostrarlo servirà un modulo di autocertificazione prestampato o fornito dalle forze dell'ordine. Per quanto riguarda i motivi di lavoro possono essere comprovati anche attraverso un'adeguata documentazione da parte del datore di lavoro o tesserini professionali

Sport

Lo sport è consentito in forma individuale, ma sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro ed eslusivamente nei pressi della propria abitazione. Sospese invece l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso così come le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali (ad eccezione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di rilevanza nazionale dal Coni o dal Cip).

Seconde case

Nel "rientro" alla propria residenza, domicilio o abitazione non sono più previste limitazioni per quanto riguarda le 'seconde case', ma queste ultime potranno essere raggiunte (anche in un'altra Regione o Provincia autonoma e anche da o verso zone arancione o rossa”) solamente se non sono abitate da persone estranee al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, che deve però comprovare (con copia del titolo di godimento avente data certa o, eventualmente, anche con autocertificazione) di avere avuto effettivamente titolo per recarvisi prima dell’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2 (esclusi dunque tutti i titoli di godimento successivi a tale data, comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione).


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