Dani Alves, bufera in Brasile: la mossa a sorpresa del padre di Neymar che spiazza tutti

L'ex difensore potrà uscire su cauzione: il durissimo commento della Ministra delle Donne, Goncalves, e del presidente Lula

Dopo la decisione del Tribunale di Barcellona di concedere la libertà provvisoria a Dani Alves fino all'esito del ricorso sulla condanna a quattro anni e mezzo di carcere per violenza sessuale, la Ministra delle Donne del Brasile, Cida Gonçalves, ha preso di mira il sistema giudiziario e spagnolo. Come riportato da Olé, Cida Gonçalves ha commentato: "Non esiste cauzione che compensi l'enorme brutalità dello stupro nella vita di una donna. La violenza sessuale è una delle violazioni più crudeli dei diritti umani delle donne che esistano, una mancanza di rispetto per la dignità e l'integrità".

Lula: "Dani Alves non può comprare l'offesa che ha arrecato"

Le dichiarazioni del ministro si aggiungono a quelle del presidente brasiliano Luiz Inácio da Silva, Lula, che in un evento del Partito dei Lavoratori ha affermato che "il denaro che possiede Alves, il denaro che qualcuno può prestargli, non può comprare l'offesa che un l'uomo fa ad una donna commettendo uno stupro".

Dani Alves, le condizioni per la libertà vigilata

La decisione della Corte consentirà all'ex giocatore del Barcellona, ??da quattordici mesi in custodia cautelare, di uscire di prigione dietro pagamento di una cauzione di un milione di euro. Gli impone inoltre di consegnare i suoi passaporti, spagnolo e brasiliano, di non lasciare la Spagna, di comparire settimanalmente in tribunale per firmare e di non avvicinarsi a meno di mille metri dall'abitazione della vittima, dal suo posto di lavoro e da qualsiasi altro luogo da lei frequentato di comunicare con lei con alcun mezzo.


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Dani Alves, il padre di Neymar fa chiarezza

Intanto, il padre di Neymar, attraverso facebook, ha messo fine alle voci incontrollate rispetto al fatto che avrebbe pagato la cauzione per la scarcerazione di Dani Alves, i cui conti sono congelati: "Come tutti sanno, all'inizio aiutavo Dani Alves, senza alcun collegamento con i suoi avvocati. In questo secondo momento, in una situazione diversa dalla precedente, dove i tribunali spagnoli hanno già deciso la sentenza, stanno speculando e cercando di associare il mio nome e quello di mio figlio a un caso che oggi non dipende più da noi. Spero che Daniel trovi tutte le risposte che cerca con la sua famiglia. Per noi, per la mia famiglia, la questione è chiusa. Punto".


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Dopo la decisione del Tribunale di Barcellona di concedere la libertà provvisoria a Dani Alves fino all'esito del ricorso sulla condanna a quattro anni e mezzo di carcere per violenza sessuale, la Ministra delle Donne del Brasile, Cida Gonçalves, ha preso di mira il sistema giudiziario e spagnolo. Come riportato da Olé, Cida Gonçalves ha commentato: "Non esiste cauzione che compensi l'enorme brutalità dello stupro nella vita di una donna. La violenza sessuale è una delle violazioni più crudeli dei diritti umani delle donne che esistano, una mancanza di rispetto per la dignità e l'integrità".

Lula: "Dani Alves non può comprare l'offesa che ha arrecato"

Le dichiarazioni del ministro si aggiungono a quelle del presidente brasiliano Luiz Inácio da Silva, Lula, che in un evento del Partito dei Lavoratori ha affermato che "il denaro che possiede Alves, il denaro che qualcuno può prestargli, non può comprare l'offesa che un l'uomo fa ad una donna commettendo uno stupro".

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La decisione della Corte consentirà all'ex giocatore del Barcellona, ??da quattordici mesi in custodia cautelare, di uscire di prigione dietro pagamento di una cauzione di un milione di euro. Gli impone inoltre di consegnare i suoi passaporti, spagnolo e brasiliano, di non lasciare la Spagna, di comparire settimanalmente in tribunale per firmare e di non avvicinarsi a meno di mille metri dall'abitazione della vittima, dal suo posto di lavoro e da qualsiasi altro luogo da lei frequentato di comunicare con lei con alcun mezzo.


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