OSLO - L'Etiopia "è fiera in quanto nazione" dell'assegnazione del premio Nobel per la Pace al premier Abiy Ahmed Ali. Lo fa sapere l'ufficio del primo ministro. Il premio Nobel per la Pace 2019 è stato assegnato al primo ministro dell’Etiopia, “per i suoi sforzi nel raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per le sue iniziative decisive per risolvere i conflitti lungo il confine con l’Eritrea”.
Chi è Abiy Ahmed Ali
Ahmed, 43 anni, è premier dal 2 aprile 2018. In precedenza, era stato ministro della Scienza e della Tecnologia e capo della cyber security del Paese. Fin dai primi giorni del suo governo, ha avviato un piano di rinnovamento: oltre ad aver nominato un gabinetto in cui metà dei posti sono stati attribuiti alle donne, ha fatto scarcerare migliaia di prigionieri politici, legalizzato i partiti d’opposizione e allentato la censura. Inoltre ha avviato i negoziati che hanno portato alla firma dell’accordo con l’Eritrea il 16 settembre 2018. La pace ha portato alla riapertura dei confini e delle reciproche ambasciate, oltre al ripristino dei voli tra Addis Abeba e Asmara, ma soprattutto ha significato la fine delle ostilità che si trascinavano da decenni, dopo i violenti combattimenti del 1998-2000 che spinsero le truppe etiopi a sconfinare nel sud dell’Eritrea.
Il commento di Amnesty International
Il premio Nobel per la Pace al primo ministro dell'Etiopia Abiy Ahmed Ali riconosce il lavoro importante che ha fatto sul percorso di riforme nel campo dei diritti umani dopo decenni di repressione, "ma il suo lavoro è lontano dall'essere concluso". È il commento di Amnesty International dopo l'annuncio a Oslo. Dopo aver ricordato la riforma delle forze di sicurezza, il cambiamento della legge sulle organizzazioni di volontariato, l'accordo di pace con l'Eritrea e il suo contributo all'accordo tra i leader militari del Sudan e l'opposizione civile, Amnesty afferma che "questo premio dovrebbe spingerlo e motivarlo a intraprendere le sfide sui diritti umani che minacciano di disperdere quanto ottenuto fino ad ora. Deve con urgenza assicurare che il suo governo affronti le tensioni etniche che rischiano di provocare instabilità e ulteriori abusi nel campo dei diritti umani" Amnesty aggiunge che dovrebbe rivedere la legislazione "antiterrorismo che continua ad essere usata come uno strumento di repressione". Ora più che mai il primo ministro Abiy deve sposare pienamente i principi e i valori del premio Nobel per la pace per lasciare un’eredità durevole nei diritti umani al suo paese alla regione e al mondo".
Amendola: “Giusto premio ad un uomo coraggioso”
"Abiy Ahmed Ali ha scelto dopo decenni la pace tra Etiopia e Eritrea, ha liberato prigionieri politici e perseguito chi violava i diritti umani, ha mediato sul conflitto in Sudan. Un giusto riconoscimento ad un giovane e coraggioso simbolo dell'Africa". È il tweet del ministro per gli Affari europei Enzo Amendola.
Abiy Ahmed Ali. Ha scelto dopo decenni la pace tra Etiopia e Eritrea, ha liberato prigionieri politici e perseguito chi violava diritti umani, ha mediato il conflitto in Sudan. Un giusto riconoscimento ad un giovane e coraggioso simbolo dell’Africa. #NobelPrize2019 pic.twitter.com/MkJhZF30H1
— enzoamendola (@amendolaenzo) October 11, 2019
Secondo i bookmaker
Greta Thunberg, la 16enne attivista del clima che ha saputo trascinare milioni di giovani in piazza in tutto il mondo e parlare anche duramente ai potenti per indurli a cambiare da subito la politica rispetto ai cambiamenti climatici poteva essere la più giovane Nobel per la Pace. Il suo nome era in pole position per l'assegnazione del premio che fu di Malala Yousafzai, di Barack Obama, Muhammad Yunus, di Nelson Mandela per citarne alcuni. Secondo i bookmaker la studentessa che ogni venerdì ha scioperato dalla scuola per attirare l'attenzione sul Clima era la favorita del Nobel per la Pace.
Tutti i Nobel 2019
Il premio Nobel per la Chimica è andato a John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino “per lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio”. I vincitori del Nobel per la Fisica 2019, annunciati martedì, sono James Peebles, Michel Mayor e Didier Queloz. Il cosmologo canadese-americano Peebles è stato premiato “per le scoperte teoriche in cosmologia fisica”, i planetologi svizzeri Mayor e Queloz, invece, per essere stati i primi a scoprire un esopianeta, nel 1995. Lunedì, invece, gli americani William Kaelin e Gregg Semenza e il britannico Peter Ratcliffe si sono aggiudicati il Nobel per la Medicina per aver “stabilito le basi per la nostra comprensione di come i livelli di ossigeno influenzino il metabolismo cellulare e la funzione fisiologica”, le loro scoperte sono promettenti strategie per combattere l’anemia, il cancro e molte altre malattie.