Musica rap e trap, basta testi violenti: il Governo lavora ad un protocollo

L'annuncio del Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi: "Chiedo di non trattare le cose solo da un punto di vista commerciale"
Musica rap e trap, basta testi violenti: il Governo lavora ad un protocollo© Youtube
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Stop a canzoni con testi violenti. Il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, è intervenuto nel corso di Non Stop News, su RTL 102.5, per annunciare una importante novità: "Il Governo è stato profondamente colpito dall'appello lanciato da importanti personalità del mondo dello spettacolo, tutte donne, tra cui Cristiana Capotondi, Anna Foglietta e Paola Cortellesi, che hanno denunciato alcuni testi estremamente violenti contenenti contenuti misogini. Abbiamo accolto questo appello perché non possiamo ignorare il problema: alcuni testi sono veramente sconcertanti. Non intendiamo adottare un atteggiamento censorio, ma ci poniamo delle domande legittime. Ad esempio, ci chiediamo come mai questi testi vengano editati e pubblicati da importanti case discografiche, che spesso sono multinazionali e all'interno delle quali vige una cultura del rispetto delle donne e dell'uguaglianza sul lavoro. Come possono queste case discografiche trasgredire il loro stesso codice etico pubblicando testi così violenti?".

Il Governo contro i testi violenti della musica italiana

"Potremmo arrivare a proporre un protocollo, ma vorrei farlo coinvolgendo il mondo della musica, le case discografiche, gli editori e la SIAE. - ha aggiunto Mazzi - Noi capiamo il disagio, ho ricevuto una telefonata da un sacerdote che mi ha spiegato che per alcuni di questi artisti la musica è un riscatto. Questo lo capisco, ma non a discapito di tanti giovanissimi, parliamo di ascoltatori che hanno 10 o 11 anni, sono quasi dei bambini, neanche adolescenti. Io sono figlio degli anni '60, la musica è la prima fonte di formazione culturale; sono stato fortunato ad aver incontrato la musica dei cantautori, e rispondo ai ragazzi del rap e della trap che, se questi artisti fossero fermati a fotografare la realtà degli anni '70, che musica avrebbero lasciato? Invece, con i loro testi, hanno dato speranza".


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