Nba, i Nets sospendono Irving per tweet antisemita

Brooklyn mette fuori rosa il giocatore per almeno cinque gare: "Comportamento inquietante". Il 30enne play fa marcia indietro: "Sono profondamente dispiaciuto"
Nba, i Nets sospendono Irving per tweet antisemita© EPA
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NEW YORK (STATI UNITI) - Non c'è pace per i Nets. Dopo un'estate tormentata, complici i 'mal di pancia' di Kevin Durant e i guai fisici di Ben Simmons, Brooklyn ha esonerato coach Steve Nash alla vigilia del match contro i Bulls e ora deve far fronte al caso Kyrie Irving. Il 30enne playmaker, che nei giorni si è categoricamente rifiutato di scusarsi per aver pubblicizzato sul suo account Twitter un film antisemita è stato sospeso dalla franchigia newyorkese e non percepirà lo stipendio per almeno cinque partite. Una misura drastica quella adottata dai Nets e spiegata attraverso un duro comunicato: "Siamo rimasti sgomenti dal fatto che Kyrie si sia rifiutato di dire inequivocabilmente di non avere convinzioni antisemite e di riconoscere la presenza di materiale specifico ripugnante nel film. Questa non era la prima volta che aveva l'opportunità  - mancata - di fare chiarezza". L'atteggiamento di Irving viene considerato dal club come "profondamente inquietante, è contro i valori della nostra organizzazione e costituisce un comportamento dannoso per la squadra. Di conseguenza, siamo del parere che attualmente non sia idoneo a essere associato ai Brooklyn Nets". Da qui la decisione dei vertici del club di sospensione minima di almeno cinque partite o "fino a quando non metterà in atto una serie di misure volte a rimediare all'impatto dannoso della sua condotta". Più volte Irving è stato protagonista di infelici uscite extracampo, con i Nets che cercavano di far capire al giocatore quanto queste ultime fossero pericolose. Avvertimenti che, alla luce dei fatti, non hanno dato i frutti sperati.

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Qualche ora dopo il provvedimento annunciato dai Brooklyn Nets, sono arrivate puntuali le scuse di Irving su Instagram: "A tutte le famiglie e comunità ebraiche che sono state ferite e colpite dal mio post, voglio dire che sono profondamente dispiaciuto e mi scuso", ammette il giocatore che poi aggiunge: "Non avevo intenzione di mancare di rispetto verso la storia culturale ebraica riguardo all'Olocausto o di perpetuare l'odio". L'ex giocatore di Cavaliers e Celtics salterà almeno le tre trasferte contro Washington, Charlotte, Dallas e Clippers e il derby casalingo contro i Knicks, in programma il 10 novembre al Barclays Center.


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