Incredibile a Formia: calciatore in fin di vita, ma alla squadra viene negato il rinvio della gara

È accaduto ieri nei quarti di finale del campionato del Lazio di Promozione. Formia-Lido dei Pini si è giocata lo stesso nonostante qualche ora prima Andrea Scipione, dei padroni di casa, fosse stato travolto da un auto mentre raggiungeva lo stadio
Incredibile a Formia: calciatore in fin di vita, ma alla squadra viene negato il rinvio della gara
Stefano Piccheri
4 min
ROMA - Il calcio non si ferma, neanche di fronte alla giovane vita di uno dei suoi piccoli e sconosciuti protagonisti. Andrea Scipione, 24enne centrocampista del Formia, è in fin di vita, con la speranza che l'operazione alla testa (la prognosi è riservata) gli abbia dato la forza di farcela. Ieri mattina è uscito di casa in sella al suo scooter, direzione Stadio Nicola Perrone per giocare i quarti di finale del campionato di promozione del Lazio. Verso le 8.30 l'impatto contro una Bmw che proviene in senso inverso è violentissimo, i traumi alla testa devastanti per Andrea. La notizia fa il giro di Formia in un batter d'occhio ed arriva alla squadra, che lo attende per la solita riunione prepartita. Inutile immaginare come i suoi amici abbiano reagito, l'allenatore e tutti i tifosi che si preparano alla festa per il grande evento. L'angoscia e la prostrazione generale hanno immediatamente la meglio, il clima diventa rigido e tetro, come il destino dello sfortunato ragazzo. Formia-Lido dei Pini non si deve giocare, questa l'unica via, questa la volontà di tutti i presenti. Basta chiamare il Comitato Regionale Laziale per chiedere il rinvio e correre tutti da Andrea.

LA SORPRESA - «Ho chiamato personalmente il Presidente del Comitato Regionale Zarelli più volte, ma il suo telefono squillava a vuoto» ci racconta il Presidente del Formia Alberto Rossini. «Sono riuscito a parlargli verso le 10, a un'ora dalla partita. Niente, non c'è stato a da fare, mi ha risposto che per motivi tecnici il rinvio della gara era impossibile. Neanche ho avuto la forza di reagire, il dolore mi ha tolto la giusta lucidità. Conosco Andrea da quando è piccolo, gioca nel Formia da sempre. È figlio di una famiglia storica della nostra città, studia Economia e Commercio e si dedica al calcio con tutto sé stesso. Mi ha avvisato un passante al momento dell'incidente, l'ho saputo subito, ho raggiunto l'eliporto e ho aspettato che lo portassero all'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Poi sono andato allo stadio, dalla squadra, una situazione tragica e surreale. A mente fredda trovo gravissimo che mi sia stato negato il rinvio, sul momento non mi sono quasi reso conto della gravità della decisione subita. Zarelli mi ha richiamato nel pomeriggio, si è scusato, ha detto che è un cruccio che si porterà per sempre dietro».

LA RISPOSTA - Il Presidente del Comitato Regionale Melchiorre Zarelli ricorda il momento: «Francamente a me la notizia non è arrivata così dettagliata come è ora. È facile ora dire che ho preso una decisione senza cuore, ma mi sono attenuto al regolamento. Mi hanno solo detto che un ragazzo ha avuto un incidente in motorino, ora è facile criticarmi. Mi creda, sono decisioni pesanti, sto soffrendo anch'io per quel ragazzo. Magari avrebbero potuto scegliere di non giocare in accordo con gli avversari, il giudice avrebbe potuto chiudere un occhio. Sul momento come facevo a rinviare? Chi lo diceva al Lido dei Pini? Si tratta di dilettanti, gente che lavora, come si può spostare in un giorno feriale? Praticamente impossibile». Aldo Panicci, allenatore del Lido dei Pini, ha dichiarato a fine gara: «Noi abbiamo dato la nostra disponibilità a rinviare la gara. Aggiungo: se i nostri avversari si fossero fermati in campo, avremmo fatto lo stesso per solidarietà». 

LA PARTITA - Il Formia di Andrea Scipione ha perso la gara contro il Lido dei Pini, su rigore, la massima punizione calcistica, dopo averne patita una peggiore. Prima del fischio d'inizio i compagni di Andrea e l'allenatore hanno pregato insieme, hanno pensato di giocare per lui, ma dopo il fischio d'inizio si è visto subito che si trattava di una partita mai iniziata.

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