Caso playout, ecco perché il Tar ha accolto il ricorso del Foggia

Il fatto che il Perugia abbia potuto accedere ai playoff in seguito alla retrocessione all'ultimo posto del Palermo sancita da una sentenza del Tribunale Federale Nazionale, configura secondo la giudice Germana Panzironi che c'è stato "scorrimento" della classifica. E dunque il Venezia deve salvarsi direttamente e i pugliesi hanno diritto a disputare lo spareggio salvezza contro la Salernitana perché non più terzultimi. Ma il club granata annuncia ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva. Mentre la Collegiale è fissata per l'11 giugno, quando il nodo potrebbe essere già sciolto da una sentenza sul Palermo in appello.
Caso playout, ecco perché il Tar ha accolto il ricorso del Foggia
di Tullio Calzone
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ROMA - Come se non bastassero le controverse e sorprendenti notizie arrivate nel tardo pomeriggio dalla Corte d’Appello, a rendere ancora più vibrante la giornata ha pensato il TAR del Lazio - Sezione Prima Ter - che ha accolto il ricorso del Foggia e sospeso la decisione del Direttivo di Lega della Serie B. All’unanimità i club di Balata avevano dato il via ai playoff e annullato i playout. Tale decisione era scaturita in seguito alla retrocessione all’ultimo posto in classifica del Palermo, ritenendo legittimamente esecutiva la sentenza del Tribunale Federale Nazionale che aveva penalizzato il club siciliano per i gravi reati amministrativi contestati all’ex patron Maurizio Zamparini e accertati anche in sede penale sia pure senza una sentenza definitiva.

SCIVOLAMENTO - Alle tre squadre retrocesse sul campo s’era così aggiunto il club siciliano, determinando la quarta a scendere in C senza la necessità di disputare lo spareggio salvezza tra Foggia e Salernitana. Questa interpretazione delle norme, peraltro oggetto di un “parere pro veritate” chiesto dall’ultimo Consiglio Federale al Collegio di Garanzia del Coni (nominato da Frattini mercoledì), si regge sulla teoria della “cristallizzazione” della classifica, stando alla quale non ci sarebbe in nessun caso “scorrimento”. Non così per il giudice Germana Panzironi che ha capovolto tale tesi dando vigore all’altra interpretazione. Corroborata, soprattutto, da una disparità di trattamento rispetto al Perugia, ammesso a disputare i playoff promozione pur non avendo conquistato sul campo tale diritto. «La modifica della graduatoria - si legge nel decreto del Tar - a seguito della retrocessione del Palermo provoca uno scorrimento che ha come effetto quello di permettere la disputa dei playout a squadre diverse rispetto a quelle individuate nella precedente graduatoria».

REAZIONI - Ma la Salernitana non se ne starà a guardare, credendo che i playout non dovranno giocarsi e rifacendosi alla letteratura giuridica sul caso, in particolar modo a un parere “pro veritate” sulla Juve risalente a calciopoli. Ma è pronto il ricorso al Consiglio di Stato per impugnare la sospensiva che fissa, contestualmente, il giudizio collegiale per il prossimo 11 giugno. La Lega, ha già disposto che aspetterà tale termine per programmare lo spareggio salvezza. «Il decreto cautelare monocratico del Tar Lazio - precisa l’avvocato del club campano Gianmichele Gentile - va eventualmente convalidato e confermato dal collegio». Ma è chiaro che tale vicenda si incrocia con la sentenza della Corte d’Appello sul Palermo annunciata per il 29 maggio. Se il club rosanero dovesse ottenere una sanzione meno grave di quella attuale, allora tutto finisce. A questo punto, però, si aprirebbe un nuovo problema: il Tar aveva titolo per giudicare provvedimenti disciplinari? Secondo Gentile bisognerà appurare se «la retrocessione del Palermo sia provvedimento di natura disciplinare o un illecito di carattere gestionale e amministrativo». Insomma, tutto è ancora in gioco. Il Foggia gode per ora in silenzio, consapevole, evidentemente, che la partita non si è ancora chiusa e i suoi dirigenti non commentano le ultime vicende. «Siamo in silenzio stampa», risponde il presidente Lucio Fares. Ma il Comune di Foggia, costituitosi in giudizio, annuncia una denuncia in Procura a Roma contro i vertici della Lega accusati di «abuso d’ufficio» per aver cancellato i playout.


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