Incredibile Ibrahimovic: scoppia in lacrime in conferenza in Svezia

L'attaccante svedese decisamente emozionato in conferenza stampa per il suo ritorno in Nazionale: "Ho promesso di essere decisivo"
Incredibile Ibrahimovic: scoppia in lacrime in conferenza in Svezia
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SVEZIA - Zlatan Ibrahimovic al suo ritorno in nazionale intervistato nella conferenza stampa del suo ritorno in nazionale al fianco del ct Janne Andersson, mettendo da parte tutti gli attriti del passato del passato. L'attacante del Milan ha spiegato la sua voglia di mettersi a completa disposizione della squadra con l'obiettivo di raggiungere obiettivi importanti: "Con il ct ci siamo incontrati per la prima volta dal vivo, da soli in una stanza, e abbiamo parlato di tutto. È stato un incontro positivo in cui ci siamo confrontati e alla fine abbiamo scelto quello che era meglio per la Svezia. Sappiamo entrambi cos’è meglio per la Nazionale e oggi sono qui seduto davanti a voi".

Ibra in lacrime in conferenza stampa

Ibra, durante la conferenza stampa dal ritiro della Svezia, si è commosso quando ha parlato di suo figlio Vincent, con cui si è riunito per un po' al momento del rientro nella sua nazionale: "Vincent ha pianto quando me ne sono andato, ma ora va bene". Ibra non è riuscito a trattenere la commozione davanti alla stampa.

"Io qui sono solo un pezzo del puzzle"

Poi il fuoriclasse rossonero ha proseguito: "Se sono qui non è perché mi chiamo Zlatan Ibrahimovic, ma perché ho dimostrato di meritare di esserci, tutto quello che ho fatto prima non significa nulla. Mi sento in forma, voglio essere coinvolto e sento di poter contribuire ancora al bene della nazionale. Io qui sono solo un pezzo del puzzle, se me lo chiedi sono il migliore al mondo, ma questo non aiuta qui." Poi Ibrahimovic prosegue: "Voglio solo mettere la mia esperienza a disposizione della squadra e ho promesso al ct che sarò decisivo, ma ora devo dimostrarlo in campo. Capitano? Nella mia testa è Andreas Granqvist, ma spetta poi al ct decidere”

Il numero di maglia

Poi Zlatan ha concluso parlando del suo numero di maglia: "Ho chiesto ad Alexander Isak se potevo prendere la maglia numero undici. Lui mi ha dato l’ok a patto che entro sei o sette anni fosse riuscito a riaverla. Forsberg mi aveva offerto la dieci, ma ho preferito rifiutare perché questo è un nuovo capitolo ed è giusto che l’abbia lui. E poi il numero non ha molta importanza”. 


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