Anche il Tar dice no al Chievo. Cosenza in B

Dopo la Figc e il Collegio di Garanzia del Coni, bocciato il ricorso in sede amministrativa del club veneto per inadempienze rilevate dalla Covisoc. Esultano i calabresi che avevano già chiesto la riammissione in cadetteria
Anche il Tar dice no al Chievo. Cosenza in B© ANSA
di Tullio Calzone
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Implacabile e atteso dopo le bocciature della Figc su segnalazione della Covisoc e poi del Collegio di Garanzia del Coni, il pronunciamento del Tar del Lazio non dà scampo al Chievo di Luca Campedelli che chiude i battenti e potrà ripartire con una nuova gestione, eventualmente, dai dilettanti. Finisce così nel peggiore dei modi possibili una delle favole calcistiche italiane più belle degli ultimi trent'anni. Ma non c'è stato nulla da fare. La memoria difensiva presentata dalla Figc per contrastare il nuovo tentativo dei clivensi di salvare la categoria ha prevalso, dopo che già il Consiglio Federale dello scorso 15 luglio e poi il Coni il 26 luglio avevano escluso la società veneta e altre di Serie C (attesi a breve i pronunciamenti anche sui ricorsi di Carpi, Sambenedettese, Novara e Casertana) messe fuori dalla Lega Pro per irregolarità amministrative e contabili. Fatale ai veneti la rateizzazione con il fisco di debiti contratti durante le gestioni delle ultime stagioni e la spalmatura delle somme dovute che, secondo l'organismo di controllo della Federcalcio, non era stata portata a termine facendo venir meno il diritto al benificio e di conseguenza certificando la violazione della perentorietà dei termini per ottenere l'iscrizione al campionato. Neppure l'attenuante della pandemia e dell'emergenza sanitaria ha potuto fornire una giustificazione plausibile. E' stata così respinta l'istanza cautelare monocratica dalla Prima Sezione del TAR del Lazio presieduta dal giudice Francesco Arzillo che ha fissato per il 6 settembre la discussione collegiale del ricorso dei veneti. Al Chievo rimarrebbe poi solo l'appello al Consiglio di Stato per ottenere l'iscrizione in sovrannumero. Di fatto, si sarebbero già spalancate definitivamente le porte della Serie B per il Cosenza, prima società avente diritto alla riammissione e che già dopo la sentenza del Coni il presidente Guarascio e i tifosi silani chiedevano a gran voce secondo il principio della contemperazione degli interessi.


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