Ucraina, il ds dello Shakhtar attacca l'ambasciata italiana: "Nessun aiuto"

Le parole di Carlo Nicolini: "Finora non abbiamo ricevuto nessun tipo di appoggio". Il CEO del club: "La più grande vittoria della mia carriera sarà vincere questa guerra"
Ucraina, il ds dello Shakhtar attacca l'ambasciata italiana: "Nessun aiuto"
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KIEV - "In questo momento siamo a Kiev, non siamo riusciti a venire via in tempo per vari motivi, onestamente anche per errori di qualcuno, non nostri. Da uomini di sport abbiamo fatto la scelta di stare qua ad aiutare i nostri ragazzi, dopodiché penseremo anche a noi come venirne via". Sono le parole ai microfoni di Rai Radio2, ospite di "Campioni del Mondo", il direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk, Carlo Nicolini. "Per il momento abbiamo scorte di cibo - prosegue raccontando del club ucraino bloccato nella capitale - e siamo in contatto con il Console e con l'ambasciata per capire cosa è meglio fare, anche se abbiamo capito che dobbiamo arrangiarci perché grossi aiuti non ne avremo. Mi assumo la responsabilità di quello che dico. Il Console lo sentiamo quotidianamente e cerca di tranquillizzarci. Non siamo gli unici italiani qui a Kiev, avrà  sicuramente un'ambasciata già piena con altre persone da supportare. Però a parte darci qualche consiglio, finora non abbiamo ricevuto nessun tipo di appoggio".

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Nicolini: "Si può fare di più"

Poi sullo stato d'animo dei calciatori: "Finora sono sorpreso in positivo dalla loro maturità. Sono 35 brasiliani tutti con famiglia, giovanissimi, e per il momento sono anche loro abbastanza abbandonati dalla loro ambasciata. In quattro giorni non hanno ricevuto un solo aiuto. Mi sono mobilitato io questa mattina per trovare i pannolini per i bambini perché non avevano neanche più quelli". Poi conclude: "Io non sto lanciando accuse, ma credo che si possa fare di più".

Le parole del CEO dello Shakhtar

Il paese è in guerra. La Russia ha effettuato una massiccia invasione dell’Ucraina, le persone vengono uccise - ha dichiarato l’ad dello Shakhtar, Sergei Palkin, in un comunicato pubblicato sul sito del club - Non ci sono parole per descrivere cosa sta succedendo. La comunità globale deve fermare tutto il prima possibile. Invito i club con cui abbiamo giocato, così come la UEFA e decine di milioni di tifosi, a fornire il massimo supporto all'Ucraina. Questa guerra riguarda ogni cittadino europeo. Solo unendo le forze possiamo sconfiggere questa follia. Credo che insieme resisteremo e vinceremo. Ho vissuto molti momenti luminosi con lo Shakhtar, ma personalmente la più grande vittoria della vita sarà vincere questa guerra per l'indipendenza dell’Ucraina".

“Quasi tutto lo staff del club è a Kiev”

La maggior parte dei giocatori e degli allenatori con le loro famiglie si trova a Kiev. Stiamo cercando di trovare opzioni per evacuare i nostri stranieri e le loro famiglie. Per quello che so, Solomon e Téte sono già fuori dall’Ucraina. Il personale del club resta a casa, nei rifugi antiaerei, negli scantinati, nelle stazioni della metropolitana. Proprio lì dove è più sicuro. Quando possibile, cercano di evacuare le loro famiglie. Al momento, secondo i dati disponibili, non si registrano vittime tra il personale e le loro famiglie. Cerchiamo di tenerci in contatto, scambiare informazioni e supportarci a vicenda. Tutti i nostri pensieri riguardano la fine di questa folle guerra. Ai soldati ucraini, a coloro che difendono il nostro Paese e il suo diritto alla sovranità e all’indipendenza, credo che insieme vinceremo!”.


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