Italia, il calcio è una bugia

Niente Mondiali per gli azzurri di Mancini, eliminati nei playoff dalla Macedonia. Non per questo comunque gli italiani resisteranno al fascino della Coppa del Mondo e una ricerca condotta da SWG per Deliveroo rivela in quanti seguiranno l'edizione in Qatar, cosa mangeranno durante le partite, per chi tiferanno e per chi 'guferanno'...© LAPRESSE
Ivan Zazzaroni
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L’ anagramma di Macedonia è Demoniaca, e potrei non aggiungere altro. Siamo diabolicamente fuori dal Mondiale, un’altra volta. Niente Qatar. Niente di niente. Sembra uno scherzo, ma non lo è. Conosciamo nuovamente l’inferno. Perché abbiamo giocato novanta minuti contro noi stessi. Soli contro le nostre carenze non solo offensive: l’avversario non esisteva, era ridicolo, quando aveva il pallone tra i piedi non sapeva cosa fare, in difesa concedeva spazi e occasioni. Eppure non siamo mai stati in grado di sfruttarli.

Retrocessi da campioni d’Europa, è pazzesco: Wembley e le feste di luglio sembrano non appartenerci più. Il calcio non è giusto, il calcio è una bugia. Stasera niente è autentico, sincero. Mentre scrivo ricevo messaggi d’ogni genere, e telefonate. Metto il cellulare in modalità aereo: è per il desiderio di volare altrove, ho il fegato al posto del cuore.

Ho trascorso tutto il primo tempo a chiedermi come avesse fatto la Macedonia a ritrovarsi nelle nostre stesse condizioni, semifinalista in uno spareggio mondiale. E adesso, come milioni di italiani, sono qui a raccogliere i pezzi di una sconfitta storica, addirittura peggiore di quella del novembre 2017.

Dentro l’inferno dell’impotenza: potrei fare l’elenco dei giocatori fuori condizione, ma a cosa servirebbe ora? Come posso credere che quel pallone calciato al 92’ da Trajkovski sia entrato? Come faccio a raccontarlo? Da dove e con chi ripartire? Tutti a casa? Ho scritto prima della semifinale che il presidente federale sarebbe dovuto restare anche in caso di eliminazione: da stamane s’inizia la stagione della responsabilità.

A Wembley parlammo di miracolo e oggi ci rendiamo conto che lo fu realmente: le nostre squadre di club riempite di stranieri sono fuori dalla Champions, solo l’Atalanta sopravvive in Europa League, mentre la Roma prova a tener botta in Conference League.

Mancini non ha avuto il tempo per ricreare lo spirito dell’Europeo, per disperazione è ricorso agli oriundi e durante la partita di Palermo ha dato continui segnali di insofferenza.

I rimpianti - dai più - Scamacca, Zaccagni e Zaniolo, quest’ultimo escluso anche dal derby, non avrebbero potuto aggiungere nulla a un’Italia che da tempo si era persa. Mancini è stato l’autore del trionfo continentale, Mancini è il primo responsabile di questo fallimento: ho troppa stima di lui e gli sono troppo amico per poter scrivere il contrario.

Adesso è tutto difficile, siamo in un incubo sportivo e sociale, e in autunno sarà anche peggio: resteremo senza campionato per quasi due mesi, condannati a veder giocare gli altri, una maledizione dentro un’altra. Il calcio ha presentato un conto salatissimo alla fortuna dell’estate scorsa. E l’abbiamo pagato per intero.

Quello che mi fa maggiormente incazzare è il pensiero che in Qatar si disputerà un Mondiale senza i campioni d’Europa. Lo scrissi mesi fa: la formula è assurda; ridicolo, poi, programmare spareggi di questo genere a marzo. Delinquenziale non tener conto di valori, storia, titoli e ranking stagionali. I detentori di quattro coppe fuori per la seconda volta di fila. Le colpe principali sono le nostre, ma ci hanno aiutato a sbagliare.


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