Vialli, le condizioni: è cosciente e ha chiesto all’amico Mauro di raggiungerlo

Ricoverato a Londra per il cancro: preoccupazione, ma è cosciente. Ha telefonato lui all’ex juventino per chiedergli di raggiungerlo
Marco Evangelisti
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È sotto trattamento speciale e assume antidolorifici, ma è cosciente. Gianluca Vialli a cinquantotto anni sta combattendo con il tumore al pancreas che lo ha colpito nel 2017. O meglio, lascia che sia la scienza a combattere con la sua malattia. Lui ha sempre rifiutato l’idea che sopravvivano solo i più forti o i più coraggiosi. Quindi è dovuto tornare nella clinica londinese che già lo aveva ospitato in passato. Mercoledì scorso con una nota ha annunciato la rinuncia al ruolo di capo delegazione della Nazionale italiana. In Inghilterra si sta sottoponendo a un nuovo ciclo di cure, dato che il cancro, dopo un periodo di quiete, è tornato a manifestarsi. Com’era inevitabile, la sua vicenda ha suscitato preoccupazione se non angoscia all’interno della squadra azzurra. Il commissario tecnico Roberto Mancini, che con lui ha recentemente firmato un libro sull’epopea della Sampdoria che li ha visti protagonisti, ha pensato di recarsi a Londra per fare visita all’amico, nonostante la contemporaneità dello stage della Nazionale a Coverciano. Non lo ha fatto, e questo in una certa misura ha rassicurato sulle effettive condizioni di salute di Vialli.

L’allarme però rimane e non certo perché ieri la struttura dov’è ricoverato l’ex calciatore è stata teatro di una manifestazione sindacale del personale sanitario, una vera e propria protesta di piazza su livelli salariali e condizioni di lavoro. Normali evenienze di vita sociale. Ad alimentare l’ansia tra colleghi e amici di Vialli è stato invece il viaggio del fratello e della madre ottantasettenne a Londra. Ma ieri i due familiari del dirigente azzurro, vincitore tra l’altro di una Champions League con la Juventus e di due trofei europei da allenatore del Chelsea, hanno fatto ritorno a casa, a Cremona. Da loro nessuna dichiarazione. Del resto, Vialli ha sempre raccontato in prima persona l’evolversi della malattia, senza mai nascondere le sue condizioni se non all’inizio del percorso. Accanto a Vialli ci sono le due figlie e la moglie Cathryn. E oggi arriva Massimo Mauro, l’ex giocatore della Juventus adesso giornalista e commentatore tecnico. È stato Vialli stesso a telefonargli: vieni, che ho voglia di vederti. Mauro è stato molto vicino a Vialli negli ultimi anni: gli ha fatto da testimone di nozze, e da padrino di battesimo a una delle figlie. Insieme hanno creato la Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport, attiva nella lotta alla sclerosi laterale amiotrofica. Vialli dunque non è solo. Da ieri si accumulano i messaggi di sostegno e incoraggiamento.

La Cremonese, squadra con la quale Vialli ha cominciato la carriera dopo le prime esperienze nel Pizzighettone, gli ha dedicato un tweet: «Sempre al tuo fianco». Claudio Marchisio, Gianfranco Zola, Antonio Cabrini e tanti altri giocatori hanno voluto inviare a Vialli un pensiero, un post, un segnale. Significativo l’intervento di John Terry, ora allenatore dopo una lunga carriera da difensore nel campionato inglese. Terry è cresciuto proprio nel Chelsea e ha ricordato come Vialli sia stato tra i primi a credere in lui: «Amore e auguri all’uomo che mi ha fatto debuttare», ha detto su Twitter. Mentre Cabrini ha scritto a Vialli una lunga lettera aperta: «Stai facendo la tua partita contro un avversario che “gioca sporco” in uno stadio immenso che fa il tifo solo per te. E sai benissimo, caro Luca, quale forza riescono a trasmetterti i compagni, i cori del pubblico e l’amore dei tifosi». Vialli ovviamente non riuscirà a raggiungere il ritiro dell’Italia in questa occasione e sa già che non potrà essere presente alla ripresa dell’attività agonistica della Nazionale, in programma a marzo. Ma ha già dato appuntamento più avanti, per «nuove avventure». Ci credono tutti.


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