Juve penalizzata, ora c’è l’incubo Uefa

Anche l’eventuale vittoria di un trofeo potrebbe essere inutile: a Nyon lo scorso dicembre era stata aperta un’inchiesta sulle norme del Fair Play
Juve penalizzata, ora c’è l’incubo Uefa© EPA
Filippo Bonsignore
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TORINO - Da 37 punti a 22. Dal terzo posto in classifica al decimo. La stangata clamorosa della Corte di appello federale alla Juventus per il caso plusvalenze cambia radicalmente lo scenario e le prospettive della stagione dei bianconeri. Quindici punti di penalizzazione fanno sprofondare i bianconeri a metà classifica, a distanza siderale da quel quarto posto che era l’obiettivo minimo della stagione e che ora diventa quasi una chimera. La posizione, occupata adesso dalla Lazio, è lontana a dodici lunghezze, stessa distanza di quella settima posizione che varrebbe la Conference League, che attualmente è appannaggio della Roma. «La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee» aveva detto a tal proposito il Procuratore Federale, Giuseppe Chiné, nella sua requisitoria, al termine della quale aveva chiesto nove punti di penalità. La Corte è andata oltre e ha quasi raddoppiato la sanzione e adesso, al netto di ciò che potrà decidere il Collegio di Garanzia del Coni - terzo grado di giudizio, cui la Juve si rivolgerà entro un mese da quando saranno pubblicate le motivazioni - l’orizzonte è decisamente fosco per la squadra di Allegri.

Addio Champions

Il pronunciamento di ieri suona come un addio alla prossima Champions League, vitale per i conti dei club di vertice e in particolare per quelli della Signora, già in rosso per oltre 238 milioni nell’ultimo bilancio. Adesso i bianconeri avranno davanti un’impresa che assomiglia tanto alla scalata dell’Everest. Il percorso ha due vie: una rimonta clamorosa in classifica o la vittoria dell’Europa League. Non ci sono altre possibilità, ad oggi, nonostante la classifica veda un bell’asterisco accanto alla Juve, in attesa del Collegio di Garanzia del Coni. La squadra di Allegri ha quindi davanti metà stagione per provare l’impossibile: 20 partite, ovvero 60 punti, a disposizione in campionato per tentare la scalata al vertice. Parallelamente c’è il cammino continentale, con l’avventura in Europa League, generata dalla sciagurata eliminazione dalla Champions. A metà febbraio, i bianconeri dovranno affrontare i playoff contro il Nantes per guadagnarsi gli ottavi di finale: saranno le prime due tappe di un percorso di nove partite potenziali, fino alla finale di Budapest, poi ovviamente da vincere.

Fattore Nyon

Meglio però non volare troppo con la fantasia, in ogni caso, perché altre insidie potrebbero esserci anche in campo continentale. Lo scorso 1° dicembre, infatti, la Uefa - attraverso la Prima Camera del Club Financial Control Body (CFCB) - ha aperto un’inchiesta sulla Juventus «per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario» per valutare se le vicende italiane hanno potenziali conseguenze a livello europeo. Per la partecipazione alle competizioni continentali serve ottenere la “Licenza Uefa” dalla propria Federazione. Nyon verificherà se tale licenza è stata guadagnata in modo fraudolento, presentando dati, documenti o bilanci alterati o non rispondenti al vero. Con la Uefa, tra l’altro, il club bianconero aveva concluso nell’agosto 2022 un accordo transattivo - il “settlement agreement” - che prevedeva il pagamento di un importo pari a 3,5 milioni per compensare lo scostamento di bilancio nel periodo 2019-2022. Nel caso l’indagine di Nyon accertasse violazioni, la Juve incorrerebbe in sanzioni che hanno un range ampio: dalla multa all’esclusione dalle coppe, anche per un periodo lungo. L’incubo, insomma, potrebbe non avere fine.


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