Lucarelli jr in tribunale con il padre Cristiano: ecco cos'ha detto al gip

Interrogatorio di garanzia per il figlio dell'ex bomber e per Apolloni: i due calciatori del Livorno sono stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa americana a Milano
Lucarelli jr in tribunale con il padre Cristiano: ecco cos'ha detto al gip© ANSA
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MILANO - "Non c'è stata alcuna violenza". Questo hanno detto al gip Mattia Lucarelli (figlio dell'ex bomber Cristiano Lucarelli, oggi allenatore) e Federico Apolloni, ai domiciliari da venerdì scorso (20 gennaio) dopo essere stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa americana a Milano per uno stage. "Hanno dato la loro versione ribadendo la loro innocenza" spiega l'avvocato Leonardo Cammarata, riassumendo così il contenuto dell'interrogatorio di garanzia reso dai due calciatori del Livorno.

La versione dei calciatori

Il primo ad essere interrogato dal gip milanese Sara Cipolla è stato Lucarelli jr. Il giovane, che si è presentato al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano accompagnato dal padre, è entrato nella stanza del gip con il cappuccio della felpa calcato sul viso per nascondersi dalle telecamere. Stanza che è stata presidiata dai carabinieri i quali, su disposizione del giudice, hanno vietato ai giornalisti di avvicinarsi anche allo stesso signor Lucarelli. Dopo un paio di ore è toccato all'amico, arrivato pure lui con il padre e con il fratello, e che ha atteso nella tromba di una delle scale che portano all'ufficio gip. "I ragazzi hanno dato la loro versione - ha spiegato Cammarata - e il pm ha assicurato che farà accertamenti" su alcuni elementi da loro indicati. Tra cui un video girato con il telefono, di cui si parla da giorni, che li scagionerebbe ma che è stato cancellato da uno di loro per evitare guai con la fidanzata. Tra le altre cose, ha riferito il difensore, verranno ritrascritte le frasi registrate e trovate nei loro cellulari in quanto, a suo dire, ci sono passaggi non chiari. "I due ragazzi - ha aggiunto Cammarata - sono pentiti per le loro frasi volgari, ma hanno detto che quella sera il clima era goliardico e che la ragazza era sempre d'accordo: 'con lei scherzavamo e per il fatto che non parlava italiano ci siamo lasciati andare' hanno spiegato. Comunque - ha proseguito il legale - hanno coscienza della gravità della vicenda che stanno affrontando con serietà. Ma affermano che non c'è stata alcuna violenza di gruppo".

La richiesta della difesa

La difesa ha chiesto al giudice Cipolla la revoca della misura cautelare per Lucarelli jr e Apolloni. La decisione è attesa nelle prossime ore e se sarà un rigetto si ricorrerà al Riesame. Secondo l'inchiesta, coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella, il presunto stupro di gruppo risale alla notte tra il 26 e il 27 marzo dell'anno scorso dopo che la studentessa americana, che era ubriaca, sarebbe stata avvicinata dai due e da altri tre loro amici, fuori dal locale Il Gattopardo. Da lì, in base alla ricostruzione, è stata portata nell'appartamento di lusso di Mattia Lucarelli e dove sarebbe stata violentata e umiliata, come testimonia l'unico audio-video rintracciato nei cellulari dei ragazzi dagli investigatori della Squadra Mobile.


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