Aggressione shock in Serie D: allenatore preso a pugni in autogrill

Il tecnico della Nocerina Alessandro Erra è stato colpito da un tifoso della Cavese mentre stava facendo rientro in Campania: fatale l'incontro in un'area di sosta sull'autostrada Canosa-Napoli
Aggressione shock in Serie D: allenatore preso a pugni in autogrill© FOTO MOSCA
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Ancora violenza in Serie D. La Nocerina ha sporto denuncia contro ignoti per l'aggressione subita ieri sera, domenica 19 febbraio, dall'allenatore Alessandro Erra. L'episodio di cronaca si è verificato in un'area di sosta lungo la Canosa-Napoli dove si sono incrociati il pullman della società rossonera, di rientro da Brindisi, e alcuni tifosi della Cavese in viaggio da Fasano verso la Campania. L'allenatore, ex tra le altre di Catanzaro e Paganese, è stato colpito con un pugno e ha dovuto dar ricorso alle cure mediche dei sanitari del pronto soccorso dell'Umberto I di Nocera Inferiore.

Aggressione Erra, la ferma condanna di Nocerina e Cavese

La Nocerina ha diramato un comunicato ufficiale in merito alla vicenda: "Di quanto accaduto sono stati informati gli organi federali. Purtroppo, l’ennesimo atto di violenza, questa volta addirittura contro una squadra che stava rientrando da una gara, conferma la pericolosa deriva che il calcio sta subendo per colpa di pochi ma pericolosi delinquenti. L’auspicio è che si possa far quadrato tra gli attori sani del mondo del calcio per evitare che diventi uno strumento per commettere biechi episodi di pura violenza".

A fare eco alla Nocerina è stata la Cavese che ha condannato "con fermezza l'episodio di violenza ed anti-sportività perpetrato da facinorosi ai danni di alcuni tesserati dell'ASD Nocerina Calcio 1910 sulla strada di ritorno dalla trasferta di Fasano. La civiltà, l’educazione ed il rispetto verso il prossimo sono princípi non negoziabili di questo Club: si invitano, quindi, tutti i tifosi ad isolare questi personaggi che non amano realmente la Nostra squadra e non fanno altro che screditare la città, il pubblico e la storia di Cava de' Tirreni vanificando, inoltre, tutti gli enormi sforzi che la Società sta ponendo in essere per riportare la Cavese dove le compete".

Anche il presidente AIC Umberto Calcagno, intervenuto questa mattina ai microfoni di “Radio anch’io sport” su Radio Rai 1, è tornato sul tema della violenza e delle minacce: “Sono cambiate anche le modalità con le quali si manifestano certe violenze. Ormai i giocatori vengono inseguiti sotto casa, gli episodi più preoccupanti avvengono lontani dagli stadi, a volte in presenza delle famiglie. Mi auguro che si possa fare un salto di qualità nel rapporto con i tifosi: non è normale ricevere insulti e minacce, certi atteggiamenti non devono far parte della nostra professione. Abbiamo in cantiere alcuni progetti che coinvolgeranno anche l’ONMS per andare nelle scuole a parlare con i giovani, con l’obiettivo di normalizzare la figura del calciatore e la sua professione. Tutti dobbiamo fare qualcosa per invertire subito questa rotta”.


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