Marrone esclusivo: "Bonucci resta nella storia della Juve"

Parla l'ex bianconero, cresciuto all'ombra della Bbc, che giudica il caso del momento e guarda avanti: "Il mio futuro? Ho delle offerte, mi alleno e deciderò con calma"
Marrone esclusivo: "Bonucci resta nella storia della Juve"© LaPresse
Alberto Ghiacci
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TORINO - Torinese doc, scuola Juventus. Poi Siena, Sassuolo e Carpi in età giovanile, sempre collegato al mondo bianconero. E dal 2015, quando ha salutato casa sua, il grande giro e le conferme fino a Waregem, Bari, Verona, Crotone e Monza. Ora Luca Marrone, a 33 anni, è in cerca della prossima avventura. Fisicamente tirato, sta valutando le proposte che il suo agente ha ricevuto tra Italia ed estero. E, in queste ore, non perde di vista la Juve. Perché il primo amore non si scorda mai.

Marrone, visto che lei ci ha giocato assieme, si aspettava che potesse finire così tra Bonucci e la Juve?

"Quando sei all’esterno credo sia sbagliato giudicare. Ma Leo è un grande calciatore, ha dato tantissimo alla Juve e verrà ricordato per sempre come una leggenda di questo club".

Detto questo, rimanere in un ambiente ostile non dev’essere semplice…

"Sono situazioni personali, soggettive. E parlo per ciò che ho sperimentato sulla mia pelle. Per un calciatore sentire la fiducia di chi ti sta attorno è tutto".

Ha vissuto in lungo e in largo il mondo juventino, che opinione si è fatto in questi ultimi tempi?

"Il calcio è ciclico, ci sono anche gli altri. Non dimentichiamoci che questa società ha scritto la pagina più gloriosa del calcio italiano con ben 9 scudetti di fila. Ora la Juve sta affrontando una fisiologica fase di ricostruzione".

E Allegri?

"L’ho avuto per una stagione, è una persona equilibrata che non si esalta quando le cose vanno bene e non si deprime quando la ruota non gira. Conosce bene l’ambiente, può fare la differenza in positivo".

Veniamo a lei: ha qualche rimpianto per come sia finita la sua avventura alla Juve?

"No, le mie soddisfazioni le ho avute. Ho vinto 3 scudetti, 2 Supercoppe e 1 Coppa Italia. Senza contare le giovanili. Ho giocato con grandi campioni e ho instaurato ottimi rapporti che mantengo ancora. Certo, si può sempre fare meglio, ma se mi volto indietro vedo un bel percorso. E in questo devo ringraziare anche la mia famiglia, i miei affetti che mi hanno sempre supportato".

Com’è andata a Monza?

"Una bella esperienza, la cavalcata legata alla promozione in A non la dimenticherò mai. Poi, si sa, nel calcio le cose hanno un inizio e una fine. Ma resto legato all’ambiente, è una piazza che merita molto".

E il futuro?

"Non essere in ritiro precampionato non mi era mai capitato. Ho ricevuto delle proposte, mi sto allenando per arrivare nelle migliori condizioni. Mi sento bene, deciderò senza fretta".


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