Ecco il bond che piace ai tifosi

Leggi il commento alle operazioni finanziarie che hanno riguardato Genoa e Frosinone
Ecco il bond che piace ai tifosi© Getty Images
Alessandro F. Giudice
4 min

Dopo il Genoa, anche il gruppo economico che controlla il Frosinone completa il collocamento di un prestito obbligazionario, finalizzato alla raccolta dal mercato di risorse destinate al finanziamento di infrastrutture sportive. Per la società ciociara è il secondo prestito obbligazionario, dopo quello collocato nel 2018 e rimborsato all’inizio del 2023. Con questa operazione, il gruppo ha raccolto 2 milioni che saranno utilizzati per finanziare la realizzazione di un’area adibita a palestra e uffici presso il centro sportivo del club, della nuova sala stampa e del ristorante dello stadio Benito Stirpe. L’emittente delle obbligazioni è la holding Together FC a cui fanno capo le infrastrutture sportive e il marchio del Frosinone. Presidente di Together è lo stesso presidente del club, Maurizio Stirpe; consigliere delegato è l’ad del Frosinone, Rosario Zoino.

Il bond

Benché le dimensioni del prestito siano certamente piccole, soprattutto rispetto al perimetro del gruppo industriale che controlla il Frosinone, sono tuttavia commisurate agli investimenti di una realtà calcistica di provincia, tornata quest’anno in Serie A. I bond sono riservati alla circolazione nel mercato domestico e non hanno richiesto la preparazione di un prospetto informativo ma il valore più interessante è il coinvolgimento della comunità dei tifosi che si poneva come obiettivo. Basti considerare che, oltre alla cedola fissa del 5% annuo (come il bond precedente, emesso nel 2018), i sottoscrittori riceveranno un voucher pari al 3% dell’ammontare sottoscritto, da spendere in materiale del club (biglietti, abbonamenti, merchandising). Anche il taglio minimo molto basso (500 euro) ha facilitato la sollecitazione di una platea assai frazionata. 

Le operazioni che piacciono ai tifosi

Operazioni di questo tipo, benché non decisive per la sopravvivenza di un club, sono funzionali anche a cointeressare i tifosi, oltre che alle prestazioni sportive della squadra, all’andamento economico-finanziario della società. Nel caso del Genoa, il bond ha raccolto 5 milioni e pagherà il 9% annuo. Oltre 1.200 sottoscrittori vi hanno aderito, con una media di investimento individuale di 4 mila euro, attraverso la piattaforma di crowdfunding Tifosy (che aveva in passato concluso un’operazione con lo stesso Frosinone). Nel caso del club ciociaro, la dimensione media dell’investimento è decisamente più bassa, avendo coinvolto un pubblico più retail. 
Diversificare le fonti di finanziamento dei club è un passo importante per l’evoluzione del calcio, soprattutto se la raccolta serve a finanziare investimenti durevoli (nel caso del Genoa, il nuovo centro sportivo della squadra femminile e delle giovanili). Anche dal punto di vista culturale, veicolare ai tifosi il concetto di rischio di impresa, di solito assunto unicamente dagli azionisti spesso assistiti dal sistema bancario, migliora il rapporto con la piazza. L’emissione di bond nel calcio non è una novità assoluta. Con parametri dimensionali assai diversi, ad esempio la Juventus collocò nel 2019 un bond da 175 milioni che scadrà l’anno prossimo, la Roma ha bond in circolazione così come l’Inter, che ha lanciato 415 milioni di obbligazioni (garantite dai diritti televisivi) rifinanziando bond già emessi nel 2017 e giunti a scadenza nel 2022. Operazioni di taglio completamente diverso, destinate a un mercato di investitori istituzionali più che privati, ma soprattutto finalizzati al finanziamento generale dell’impresa anziché (come quelli di Genoa e Frosinone) per la copertura di progetti di investimento. 


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