Napoli-Fiorentina, le pagelle: Juan Jesus perfetto, Lobotka dirige

Le valutazioni degli azzurri dopo il successo contro i viola, nella semifinale di andata della Supercoppa

Napoli - Fiorentina 

Mazzarri (all.) 7

L’ha vinta a modo suo. Con la difesa a tre, cioè a cinque: un 5-4-1 che risolve l’emergenza a centrocampo, fa saltare il piano di Italiano e rilancia una squadra che 11 giorni fa era letteralmente crollata contro il Toro. Dallo 0-3 di Torino al 3-0 di ieri non è stato un attimo, ma è la chiusura di un cerchio. Il Napoli è rinato.

Gollini 6

Ci mette un paio di pezze in scioltezza, ingoia un tiro di Beltran e poi va a fare festa.

Mazzocchi 6

Basso e bloccato a controllare Biraghi e Duncan, e a condividere Brekalo, fino alla rivoluzione della ripresa. Ma non c’è tempo: è malconcio, ha i crampi e saluta. Lo shock di Torino è solo un ricordo.

Zerbin (36’ st)8

È lui, l’eroe della notte di Riyad. L’insospettabile, il meno atteso, un giocatore praticamente già ceduto (al Frosinone) che entra a un attimo dalla fine e in cinque minuti fa due gol. Il secondo bellissimo, in fuga per 40 metri da esterno doc con Duncan addosso, dopo aver picchiato la testa così forte sul palo, per fare il primo di rapina, da non esultare spaventando tutti. Dal gelo alla gioia: una favola araba da consegnare a Sherazade.

Di Lorenzo 7

Marcatore modello braccetto e a tratti, però molto sporadicamente, e sterno per natura. Soprattutto in avvio. Annichilisce Brekalo, chiude tutto e vola a fare la sponda per il 2-0 di Zerbin.


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Rrahmani 7

Prestazione all’altezza del repertorio sciorinato con la stessa grinta esplosa sul gol nel derby con la Salernitana: molto bene su Beltran e anche su Nzola. Su tutti gli avversari che transitato al centro.

Juan Jesus 7

Un panzer quando parte dalla sua area e cavalca come un’ala, triangolando con Rui e Kvara e spezzando un’ala di ruolo come Ikoné; delizioso quando invita in profondità Cholito-gol. Splendido anche in marcatura sui centravanti e nelle pulizie della zona pericolosa.

Mario Rui 6

Entra nel vantaggio, triangolando d’autore con Juan, e anche nel rigore viola: suo il fallo su Ikoné.

Ostigard (27’ st) 6

A guardia della vittoria soprattutto con la specialità della casa: i colpi di testa.

Politano 6,5

Il primo tiro è il suo, con la classica azione tutta sinistro: punta e tira, Terracciano deve impegnarsi sul serio. Il nuovo disegno tattico impone sacrificio ed elastici che lui sa come allungare ed accorciare. Prezioso e pericoloso: suo il duello con Biraghi.


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Lindstrom (27’ st) 6

Ancora in panchina, ma ci mette energia e corsa nel momento più delicato.

Cajuste 6,5

Corre e corre, contrasta Arthur, ce la mette tutta anche se non è al meglio. Certo, c ola un po’ d’inchiostro per sbavature nei passaggi, ma sono peccati veniali. Esce per un problema alla coscia sinistra dopo aver stretto i denti per quello alla destra.

Gaetano (32’ st) sv

Lobotka 7

Con le spalle molto più coperte, alza il suo raggio d’azione e dispensa lampi del vecchio Stanley, quel regista capace di fare con metodo e misure le due fasi, concedendosi anche il gusto di un paio di quegli strappi smarriti.

Kvaratskhelia 7

Più basso per consegne, ma comunque decisivo sin da quando con il piedino innesca JJ sull’1-0 beffando Milenkovic. Che lo prende alto, ma non lo scalfisce: un tormento per lui, una spina per Kayode perché resta nel radar. Partita con un paio di gemme e tanta sostanza. Da uomo squadra.

Zielinski (27’ st) 6

Con impegno, voglia e dignità a dispetto delle sirene del mercato.

Simeone 7

Mettiamola così, scherzandoci su: ha cancellato il debito accumulato con il Napoli nel 2018, con la famosa tripletta dello scudetto perso in albergo. Era viola, all’epoca, e alla Viola ha spezzato le gambe in avvio con un gol splendido, tagliando tra Martinez e Biraghi. Mazzarri ha probabilmente capito definitivamente il valore del Cholito: lottatore vero e soprattutto centravanti di razza, nell’istinto e nei movimenti. E quanto sacrificio difensivo.


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Napoli - Fiorentina 

Mazzarri (all.) 7

L’ha vinta a modo suo. Con la difesa a tre, cioè a cinque: un 5-4-1 che risolve l’emergenza a centrocampo, fa saltare il piano di Italiano e rilancia una squadra che 11 giorni fa era letteralmente crollata contro il Toro. Dallo 0-3 di Torino al 3-0 di ieri non è stato un attimo, ma è la chiusura di un cerchio. Il Napoli è rinato.

Gollini 6

Ci mette un paio di pezze in scioltezza, ingoia un tiro di Beltran e poi va a fare festa.

Mazzocchi 6

Basso e bloccato a controllare Biraghi e Duncan, e a condividere Brekalo, fino alla rivoluzione della ripresa. Ma non c’è tempo: è malconcio, ha i crampi e saluta. Lo shock di Torino è solo un ricordo.

Zerbin (36’ st)8

È lui, l’eroe della notte di Riyad. L’insospettabile, il meno atteso, un giocatore praticamente già ceduto (al Frosinone) che entra a un attimo dalla fine e in cinque minuti fa due gol. Il secondo bellissimo, in fuga per 40 metri da esterno doc con Duncan addosso, dopo aver picchiato la testa così forte sul palo, per fare il primo di rapina, da non esultare spaventando tutti. Dal gelo alla gioia: una favola araba da consegnare a Sherazade.

Di Lorenzo 7

Marcatore modello braccetto e a tratti, però molto sporadicamente, e sterno per natura. Soprattutto in avvio. Annichilisce Brekalo, chiude tutto e vola a fare la sponda per il 2-0 di Zerbin.


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