Lindstrom (27’ st) 6
Ancora in panchina, ma ci mette energia e corsa nel momento più delicato.
Cajuste 6,5
Corre e corre, contrasta Arthur, ce la mette tutta anche se non è al meglio. Certo, c ola un po’ d’inchiostro per sbavature nei passaggi, ma sono peccati veniali. Esce per un problema alla coscia sinistra dopo aver stretto i denti per quello alla destra.
Gaetano (32’ st) sv
Lobotka 7
Con le spalle molto più coperte, alza il suo raggio d’azione e dispensa lampi del vecchio Stanley, quel regista capace di fare con metodo e misure le due fasi, concedendosi anche il gusto di un paio di quegli strappi smarriti.
Più basso per consegne, ma comunque decisivo sin da quando con il piedino innesca JJ sull’1-0 beffando Milenkovic. Che lo prende alto, ma non lo scalfisce: un tormento per lui, una spina per Kayode perché resta nel radar. Partita con un paio di gemme e tanta sostanza. Da uomo squadra.
Zielinski (27’ st) 6
Con impegno, voglia e dignità a dispetto delle sirene del mercato.
Simeone 7
Mettiamola così, scherzandoci su: ha cancellato il debito accumulato con il Napoli nel 2018, con la famosa tripletta dello scudetto perso in albergo. Era viola, all’epoca, e alla Viola ha spezzato le gambe in avvio con un gol splendido, tagliando tra Martinez e Biraghi. Mazzarri ha probabilmente capito definitivamente il valore del Cholito: lottatore vero e soprattutto centravanti di razza, nell’istinto e nei movimenti. E quanto sacrificio difensivo.