Bernd Reichart è come l’arabo che bussa alla porta con una valigetta piena di soldi. Che fai, non gli apri? Quantomeno per educazione devi accoglierlo, ascoltarlo e magari pure strizzargli l’occhio. Perché il manager tedesco e la nuova Superlega - ripulita dal peccato originale di un circuito chiusissimo ed esclusivo - si portano dietro la promessa di una valanga di milioni e di un futuro dove la gestione dei diritti tv passa direttamente dalle mani dei club. E così l’amministratore della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha messo da parte l’imbarazzo e ha incontrato ieri il pari ruolo di A22, la società che sta promuovendo il torneo, tornato alla ribalta dopo la sentenza del 21 dicembre della Corte Ue che ha spalancato alla possibilità di nuove competizioni definendo quello dell’Uefa «un abuso illegale di posizione dominante».
De Siervo: "Ribadito la contrarietà alla Superlega"
Non è stato un vertice improvviso. La Lega ha tenuto a precisare come fosse stato comunicato alle società nell’ultima assemblea e che la richiesta fosse partita direttamente da Reichart. Come a voler dire: “noi che potevamo fare?”. Il vertice si è comunque svolto lontano da occhi indiscreti, non nella sede di via Rosellini bensì in un hotel milanese top secret. Si è parlato di campionati, diritti tv, sponsorizzazioni, autonomia e rapporti. Successivamente, la Serie A ha diramato una nota nella quale ricorda la precedente comunicazione «a tutti i club durante l’assemblea di venerdì 16 febbraio», ed evidenzia la diversità di vedute con il progetto. «Siamo allineati alle altre grandi Leghe europee - ha aggiunto poi De Siervo -, ho ribadito nella riunione la contrarietà alla Superlega, coerentemente con le varie pronunce del 2019, 2021 e 2023». Pietra tombale sulla questione? Solo formalmente.
Reichart e l'incontro con De Laurentiis
Il tour di Reichart, infatti, non ha fatto tappa solo a Milano. Il Ceo di A22 in serata è volato a Napoli per assistere alla sfida di Champions al Maradona: si è seduto accanto a De Laurentiis, «persona che stimo perché non ha paura del sistema», come disse in un’intervista a fine dicembre. Il dirigente sta dialogando da mesi con i principali club europei: alcuni hanno manifestato apertamente la loro avversità al progetto, altri sono rimasti sotto coperta in attesa di conoscere le ricadute della sentenza Ue. In Italia proprio il Napoli di Adl si è detto interessato a nuove competizioni contestando il modello attuale, il Milan è rimasto in vigile attesa, l’Inter ha rivendicato semplicemente la collaborazione all’interno dell’Eca e la Juve, come sappiamo, da socio fondatore della Superlega (come Real e Barça) a luglio ha fatto un passo indietro propedeutico all’intesa con Nyon dopo i guai legati alla giustizia sportiva. La Roma è l’unica ad aver preso due volte le distanze da A22, anche dopo che il presidente del Barcellona, Laporta, aveva sostenuto che «quattro italiane sarebbero pronte a unirsi: Inter, Milan, Napoli, Roma». Sull’asse azzurro-blaugrana, con Reichart a fare da anello di congiunzione, può nascere una nuova storia.