Arbitri, Rocchi e Pacifici in conferenza da Coverciano: rivivi la diretta

Bilancio di fine campionato 2023-24 per i direttori di gara: tutti gli aggiornamenti
12 min
Aggiorna

FIRENZE - Conferenza stampa di fine stagione per i massimi dirigenti degli arbitri, che hanno incontrato i giornalisti a Coverciano. Per oltre un'ora hanno parlato Carlo Pacifici, presidente dell'Aia, Alberto Zaroli, vice presidente dell'Aia, Gianluca Rocchi, designatore e responsabile della Can, e Matteo Trefoloni, responsabile del Settore Tecnico Arbitrale.


13:23

La chiamata al Var, sperimentazione della Fifa

Rocchi "La chiamata al Var? Lo strumento è talmente innovativo che in futuro dico: perché no? Può esserci la possibilità. Ma si tratta di capire come utilizzarlo, siamo aperti a tutto. La Fifa comunque la sta testando, non è un segreto". Trefoloni poi spiega: "La sperimentazione però prevede che non ci siano più Var e Avar. A quel punto è l'allenatore che fa la chiamata".


13:12

L'uso del Var

Rocchi parla dell'uso 'centellinato' del Var in campo e della novità di Open Var: "Open Var lo rifarei perché è un'esperienza che ci permette di dimostrare che non abbiamo segreti, magari io lo farei in un altro modo, ma va bene. È chiaro che il lavoro va condiviso con gli arbitri, che vedono condivisa la loro 'intimità', ma da parte dei ragazzi ho trovato massima disponibilità. Non mi hanno mai chiesto di non pubblicare le conversazioni, mi avrebbero messo in difficoltà. L'Inghilterra vuole togliere il Var? Il messaggio è che troppi interventi nel calcio sono un fastidio, un momento di tensione, giocatori e calciatori si innervosiscono. Stiamo lavorando sulla riduzione dei tempi morti in modo da prendere decisioni più velocemente". Poi interviene il presidente Pacifici: "Non vedo come negativo il fatto che 39 arbitri abbiano diretto in Serie A, vuol dire che in 39 sono in grado di arbitrare in Serie A".


13:04

Le ripercussioni delle tensioni sul mondo arbitrale

Arbitri in conferenza stampa e ripercussioni politiche sull'operato degli arbitri? Rocchi risponde così: "Andare in conferenza stampa? Sarebbe troppo complesso a caldo, ma dare spiegazioni sì. Turbolenze? Ci sono state, non possiamo negarlo, quando ci sono tensioni ci sono anche ripercussioni sugli arbitri, sono umani, ma ne siamo usciti pur con qualche difficoltà. Non voglio però parlare di politica. La percezione quest'anno è stata molto più negativa di come è andato veramente. In tante giornate non c'erano episodi. Dagli arbitri vorrei più personalità, vorrei arbitri che non subiscono le proteste, ci stiamo lavorando. Vorrei che questa personalità venga trasmessa ad allenatori e calciatori quando ci sono proteste che superano il limite. Dobbiamo essere severi perché è quello che si richiede in quel momento... un arbitro forte".


12:57

Il fuorigioco di Sassuolo-Milan

Il fuorigioco Var di Sassuolo-Milan su Chukwueze: "Era fuorigioco certificato dalla macchina, l'immagine vista è una virtualizzazione fatta dopo. È stata sbagliata l'immagine proposta, è un'immagine su cui non lavoriamo noi".


12:55

Le differenze con l'estero

Rocchi e il modo di arbitrare in Italia e all'estero: "Mi arrabbio sempre quando dicono che abbiamo due filosofie diverse, non è vero. Si statta singoli episodi. Non è vero quando si dice 'questo rigore non l'avrebbero dato all'estero'. Arbitrare in Champions è paradossalmente più facile, fischi 10 falli, magari non devi sbagliare, ma non sono 30 come in una partita della lotta retrocessione".


12:50

L'interpretazione delle giocate

Rocchi viene incalzato sull'interpretazione a volte troppo pedissequa del regolamento, senza tenere conto dei movimenti delle giocate del calcio: "È vero, ci stiamo lavorando. I ragazzi più giovani stanno migliorando nel capire certe dinamiche di gioco".


12:45

La violenza sugli arbitri e la giustizia sportiva

Rocchi: "C'è stato un periodo in cui c'è stato un incremento delle tensioni sugli arbitri, poi il girone di ritorno è andato meglio. Sono sempre convinto che la giustizia sportiva deve prendere decisioni dure. Non concedere interviste sugli arbitri, nelle 6 ore successive alla partita, da parte degli allenatori, ridurebbe le tensioni".


12:42

Rocchi e gli arbitri internazionali

Rocchi: "Tre nomi di arbitri che sono andati bene? Non li faccio perché scontenterei qualcuno, basta però vedere le designazioni. Posso dire che ci sono tanti giovani bravi, fare un nome solo non farebbe bene a quell'arbitro. La nomina internazionale non è uno status intoccabile, va tenuto o meno partita dopo partita". Rocchi che ha anche commentato il ritiro di Daniele Orsato: “Sentiremo la sua mancanza, ma quest’anno i giovani hanno arbitrato partite molto importanti. Questo gruppo non deve dipendere da nessuno, neanche da Orsato”.


12:36

Controlli al Var: "Non è la moviola"

Rocchi: "I controlli al Var? Potevamo fare meglio, ci sono giornate in cui siamo arrivati a 9 interventi al Var, ma il nostro obiettivo è come quello dei playoff di B, senza controlli al Var. L'obiettivo è uno, massimo due interventi Var a giornata. La media è di 0,40 interventi a partita. Poi lo strumento ce l'abbiamo e fa dormire sonni più tranquilli a tutti. Ma lavoriamo perché arbitri non debbano ricorrere al Var, o comunque lo usino in modo più parsimonioso. Con il Var siamo forse andati troppo avanti, ma sarebbe importante tornare a mettere l'arbitro al centro. Il Var non è la moviola, non è l'errore singolo, ha una filosofia diversa. Gli arbitri devono decidere in campo, l'intervento esterno è un paracadute non per gli arbitri, ma per le squadre e per i tifosi. Il Var nasce per dare a voi e ai tifosi una garanzia. Siamo al 93 per cento circa di riduzione dell'errore grazie al Var, tornare a prima quando avevamo 150-160 errori non è comunque pensabile". In termini numerici gli errori sono 12 in tutto.


12:31

Falli, rigori, ammonizioni e tempo effettivo

Continua la conferenza di Rocchi: "Quest'anno abbiamo fischiato qualche fallo in più, secondo le statistiche, ma ho detto ai ragazzi che hanno fatto benissimo perché nelle ultime giornate si è registrato un abbassamento drastico del tempo di gioco. E anche sui rigori non abbiamo avuto grandissime problematiche, se si esclude l’episodio di Juventus-Bologna (rigore su Ndoye non fischiato, ndr). Sul tempo effettivo abbiamo avuto un calo a metà campionato: quando abbiamo giocato più tempo le giornate sono state arbitrate mediamente meglio. Non è matematico, ma mediamente accade questo. Siamo come media a 55 minuti e 13 secondi rispetto ai 51 minuti di prima. La media dei recuperi, tra primo e secondo tempo, è di 7,8 minuti a partita. Il tempo però lo dettano i calciatori, non lo dettiamo noi".


12:23

I casi di razzismo e Open Var

Rocchi: "Avevo chiesto ai ragazzi di stare molto attenti ai casi di razzismo, abbiamo avuto un solo caso, quello di Maignan a Udine in cui Maresca è stato bravissimo. E sì, anche Acerbi con Juan Jesus, ma parlo di rapporti tra il pubblico e i calciatori e anche lì La Penna è stato bravo. Questo vuol dire che il pubblico come prima cosa si è comportato meglio e che, se stimolate, sul tema le persone danno risposte. Noi vorremmo avere zero casi, non uno, però possiamo farci un applauso tutti, come sistema calcio. Open Var ci ha 'costretto' a lavorare meglio sulle comunicazioni. Uno sforzo che avevamo chiesto e al quale abbiamo avuto ottime risposte: le comunicazioni audio sono pulite e sono come sono, non ne abbiamo tagliata mezza. Come esperienza è stata molto bella e ha permesso agli arbitri di far capire come lavoriamo, fuori dal nostro mondo. L’obiettivo è avere un campionato che sia più corretto possibile. Dei cinque macro-obiettivi che ci siamo posti, uno non è stato raggiunto e siamo lontani. Gli altri sono o raggiunti o in raggiungimento".


12:20

Rocchi e gli italiani all'estero

Rocchi: "Abbiamo avuto 179 designazioni da Fifa e Uefa più altre 87 sugli altri campionati. Per cui avevamo un ragazzo a fare il Var in Grecia, un altro a Cipro. Ci hanno chieso arbitri, ma soprattutto Var. L'ultimo è stato Ghersini che è stato richiesto in Azerbaigian. Abbiamo due arbitri all'Europeo, Orsato e Guida, e non è scontato averne due. Abbiamo poi Mariani che è l'unico arbitro Uefa che andrà in Coppa America. Avremo Valeri e Francesca Di Monte alle Olimpiadi, in più abbiamo avuto due arbitri nelle semifinali delle coppe europee. Sono orgoglioso perché sono tanti. Un conto è avere un fenomeno, un altro è avere tanti arbitri".


12:16

La parola a Rocchi

Parla Rocchi: "Vi faccio vedere un po' di numeri, non prima di aver ringraziato la mia squadra, con Trefoloni in testa. Abbiamo 380 designazioni in A e in B e in 10 gare di playoff di B non abbiamo avuto interventi Var, i nostri arbitri hanno fatto un ottimo lavoro. Quest'anno siamo stai costretti, nostro malgrado, a usare meno arbitri giovani perché, soprattutto nella lotta retrocessione, quest'anno ci si giocava la vita. Così anche in Serie B. Quest'anno abbiamo sfruttato 39 arbitri, che però andra ridotto. Non sarà facile, ma il numero ideale è 30-32. Avere tanti arbitri è comunque un vantaggio perché permette di provare tanti arbitri".


12:10

Inizia la conferenza stampa

Inizia la conferenza stampa con le parole di Pacifici: "È stato un campionato complesso e impegnativo, con risultato positivi, sono emersi giovani interessanti, grazie anche al lavoro di Rocchi. Siamo un'associazione in salute, abbiamo 33mila associati (dopo il Covid erano 29.000) di cui 2.700 sono donne. Le donne sono una parte importante della nostra associazione. Ci sono 1.500 associati che vengono da 114 paesi diversi. A proposito di razzismo siamo un'associazione multi etnica e multi culturale. Abbiamo fatto quasi 720.000 designazioni in questa stagione. Un dato che va migliorato è quello del doppio tesseramento perché su 33.000 associati solo 845 sono anche calciatori. Consentitemi di aprire una parentesi su una piaga importante che è quella della violenza: ci sono 519 casi di violenza contro gli arbitri, in crescita, di cui 70 gravi, in calo rispetto i 105 dello scorso anno. 341 episodi da parte di calciatori e 129 da parte di dirigenti. L'arbitro non è un nemico ma il 23esimo giocatore in campo, è un problema culturale che va affrontato dall'interno".


11:55

Maresca: "Non vogliamo essere chiusi"

L'arbitro Fabio Maresca ha parlato in queste ore ai microfoni di Italia 7: "L'apertura dell'Aia verso l'esterno e verso le componenti, ovvero le società e i calciatori, ruolo ricoperto adesso da Riccardo Pinzani, e la trasmissione Open Var, dove c'è la possibilità di ascoltare i processi decisionali che hanno portato un arbitro ed un Var a prendere una decisione quasi sempre corretta, ed anche la possibilità di farci conoscere e di parlare, credo siano molto importanti. Non abbiamo mai voluto essere chiusi, mai avuto voglia di nascondere qualcosa, non siamo una casta, però è chiaro che abbiamo uno scudo forte, ci siamo formati proteggendoci perché spesso siamo chiamati a difenderci da chi ci attacca senza conoscere il regolamento. Siamo i primi critici di noi stessi, siamo arrivati a questo livello perché siamo i primi che vogliono capire i propri errori e da dove provengono. C'è voglia di accrescere il rispetto reciproco, e conoscere. Ci aspettavamo, ci aspettiamo, e ci aspetteremo qualcosa però. Ci aspettiamo ad esempio di essere rispettati e comportamenti più in linea".


11:45

Alle 12 la conferenza stampa

Alle 12 è in programma la conferenza stampa di fine stagione per gli arbitri.


Centro Tecnico Federale di Coverciano (Firenze)

© RIPRODUZIONE RISERVATA