Palmese ancora punita. Ma pronta alla battaglia nel girone più duro, quello pugliese

Molta delusione nel club vesuviano per essere stati inclusi nel raggruppamento da sempre considerato una vera e propria Serie C. Ma Dionisio e Grimaldi non si faranno intimorire e si preparano a una stagione da protagonisti. E il patron Rega è già motivatissimo: «Avevamo chiesto di essere inseriti nel girone Laziale o in quello siciliano. Ma le nostre istanze non sono state tenute minimamente in considerazione. Vuol dire che ci faremo valere come sempre sul campo. Con 110 anni di storia abbiamo dimostrato di sapere come si fa»
Palmese ancora punita. Ma pronta alla battaglia nel girone più duro, quello pugliese
di Luigi Alfano
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PALMA CAMPANIA - Ci sono i gironi. Ancora la Puglia e la Palmese non ci sta. Una polemica non prevista avvelena l’estate subito prima di partire per il ritiro di Castelluccio Inferiore programmato da domani al 13 Agosto. «Non siamo nati ieri e abbiamo contezza di tutte le manovre - tuona Mario Rega, presidente rossonero - se giochiamo da 110 anni vuol dire che abbia storia e tradizione. Volevamo essere rispettati. Invece hanno usato pesi e misure che tutti hanno letto e capito».

RICHIESTE NEGATE - La Palmese aveva semplicemente fatto richiesta di giocare nel raggruppamento laziale-sardo. Si aspettava nella peggiore delle ipotesi di essere inserita in Sicilia. Per una rotazione naturale. Invece, assieme all’Angri, è stata penalizzata e dovrà fronteggiare ancora il girone più difficile d’Italia che è una vera e propria serie C. «In Sicilia hanno inserito una nuova arrivata e una vecchia conoscenza con i colori di maglia cambiati. Nel Lazio sono andate altre al nostro posto pur avendo la stessa situazione. Ovvio che siamo avvelenati. Vuol dire che risponderemo a modo nostro, sul campo. Abbiamo la pelle dura. Se qualcuno ha pensato di farci uno scherzetto, sarà ripagato con identica moneta. Dispiace. Ma è tempo che pure le istituzioni sportive siano più eque e trasparenti. Quello che è successo non ci sta  bene».

TESTA E CUORE - Naturalmente, col passare delle ore verrà smaltita la rabbia. E magari questo danno si trasformerà in elemento di rivincita sportiva. “Proprio così – rincara il diesse Dionisio- la Palmese ha la corazza della passione. Qui non c’è la ricchezza economica, ma il sentimento e la passione faranno tutto. LO scorso anno eravamo quasi morti. Proveremo ancora a fare bene. La bandiera della Palmese non la può ammainare nessuno. E’  piena di onore e di orgoglio. Oltre le cattiverie». (Luigi Alfano)


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