Dopo la denuncia della Nigeria di Osimhen di un mese fa, bloccata per ore in aeroporto, è accaduto un altro episodio allarmante in Libia. Una partita di qualificazione alla Coppa d'Africa diventata un incubo per il Benin, con squadra e staff presi a manganellate dalle forze dell'ordine al termine dell'incontro. Ha ricevuto un colpo alla testa anche l'italiano Enrico Pionetti, preparatore dei portieri della nazionale ed ex giocatore di Serie A con il Lecce. Situazione completamente fuori controllo, tanto che il beninese Tosin ha scritto sui social: "Siamo in pericolo. Per favore pregate per noi". Il capitano Mounie ha criticato duramente la Libia: "Sembrava davvero una guerra. Non siamo stati rispettati né dalla squadra libica, né dal paese, né dai tifosi".
Benin, il ct: "In Libia non c'è sicurezza, è deplorevole"
Anche durante il match il clima era tesissimo, come raccontato dal giocatore del Benin Dossou: "Per tutta la partita il pubblico ci ha minacciato. Ci hanno tirato oggetti ogni volta che ci avvicinavamo agli spalti. Alla fine della partita ci hanno aggredito, abbiamo ricevuto colpi di manganello da alcuni agenti di polizia. Il nostro staff è stato picchiato duramente". È stato ferito anche il ct Gernot Rohr, tedesco che dal 2010 allena nazionali africane e che ha svelato quando la situazione è degenerata: "Prima c'è stato un lancio di bottiglie dagli spalti, poi uno dei miei assistenti è stato inseguito da persone che volevano colpirlo nel tunnel. Ci siamo chiusi negli spogliatoi per un'ora e mezza e quando siamo usciti si sono verificati eventi che non dovremmo vedere nel calcio. Abbiamo visto che la Libia è un paese dove non c’è sicurezza, visto che anche la polizia ci ha picchiato. È davvero deplorevole".
Libia, trattamento vergognoso per quattro nazionali
In Libia c'è un problema molto serio: come evidenziato dal quotidiano beninese la Nouvelle Tribune, "in meno di un anno quattro nazionali (Benin, Nigeria, Camerun e Ruanda) hanno subito un trattamento vergognoso sul suolo libico. Il calcio non è più uno sport in Libia, è diventato uno scenario di ostilità sistematica nei confronti delle squadre ospiti, in particolare quelle dell’Africa subsahariana". Il ct Rohr ha spiegato come la nazionale è riuscita a tornare in patria: "Il governo del Benin, che ringraziamo, ci ha messo a disposizione un aereo per farci partire ma abbiamo aspettato tutta la notte, una decina di ore. I giocatori non hanno dormito, ma siamo tornati a Cotonou".