Da Saud a Ronaldo, dai soldi a Salah: dieci domande a cui risponde la Saudi Pro League

Il Ceo della Lega incontra la stampa italiana e non si sottrae: il paragone (sbagliato) con la Cina, i vivai e la voglia di prendersi molto di più del Mondiale 2034
Da Saud a Ronaldo, dai soldi a Salah: dieci domande a cui risponde la Saudi Pro League
Chiara Zucchelli

RIYAD - La Saudi Pro League ha voglia di mostrarsi al mondo. Giustamente Riyad è già proiettata all'Expo 2030 e al Mondiale 2034 e ogni giorno qui sa di futuro. Ecco perché la Supercoppa italiana (il 6 gennaio la finale tra Juve e Inter) è l'occasione anche per incontrare il Ceo della Saudi Omar E. Mugharbel e chiedere, tra verità e leggende, come è la situazione del calcio arabo. Davvero, come accadde in Cina, sono stati chiusi i cordoni della borsa e non saranno più pagati grandi stranieri? Salah può arrivare? E Saud, il romanista Saud, primo arabo della Serie A, è sul serio l'idolo di un popolo? Quanto ha inciso l'effetto Ronaldo? Tutte risposte a cui il Ceo della Saudi ha risposto spiegando numeri, idee e progetti. Nota a margine: i club italiani, nei prossimi anni, dovranno fare attenzione ai giovani più promettenti. L'impressione è che in Arabia vogliano prenderli, pagarli bene e affiancarli ai loro talenti da esportare.


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Agli arabi piace il calcio? E quanto costano i biglietti?

Si parte da due euro e cinquanta a salire. Gli stadi si stanno rinnovando, sono compresi sempre più pacchetti per turisti e famiglie. Emissari della Saudi Pro League vanno in Europa a studiare e tutto in vista della Coppa del Mondo 2034: "Siamo partiti da un'ottima base, l'arrivo di Ronaldo ci dà una spinta ulteriore a fare meglio. In Arabia l'80% della popolazione guarda il calcio. Guardiamo diversi campionati, stringiamo costantemente connessioni. Non è necessariamente una lega o l'altra, il nostro modello. Prendiamo qualcosa di buono da ognuna".

Quali sono i ricavi della Saudi Pro League?

Cifre non vengono date, ci si limita a dire che sono raddoppiati in due anni.

Salah può davvero arrivare se dovesse non rinnovare con il Liverpool?

"Abbiamo dimostrato che tutto è possibile, ma sono scelte del club e del giocatore"


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Saud della Roma è un esempio?

"Saud è il nostro orgoglio, gioca in una squadra storica, dal nome storico, e in un campionato importante come la Serie A. Da saudita sono felicissimo".

Un commento su Mancini e Pioli.

"Di Mancini non posso realmente commentare, su Pioli non posso negare l'impatto che gli italiani hanno avuto nella nostra Lega".

A proposito di impatto, quanto vale Ronaldo?

"Cristiano è stato uno dei migliori di sempre. Il suo arrivo è parte della nostra strategia per andare avanti. Ci ha dato grandi benefici, ci ha dato la possibilità di attrarre tantissimi campioni. Abbiamo visto quest'impatto negli ultimi mesi. Ha influenzato dal punto di vista tecnico, qualsiasi squadra può imparare da Cristiano Ronaldo". E se va via? "Beh, chiedetelo al club". Magari rinnova, come sembra? Mugharbel  ride: "Chiedete a loro..."


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La Serie A potrebbe giocare una partita in Arabia?

"Con la Lega di A abbiamo un ottimo rapporto, tutti i dipartimenti collaborano. Siamo aperti a tutto, anche noi potremmo giocare all'estero una nostra partita come la Supercoppa".

Ma davvero state chiudendo un po' i cordoni della borsa? Basta super stelle straniere strapagate, come accadde in Cina?

"Abbiamo un piano e una strategia basati sulla passione per il calcio che qui è lo sport numero uno".


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Puntate molto sui giovani ora.

"Certamente. I nostri in primis, basti vedere quanti bambini giocano per strada o nei centri sportivi con le maglie da calcio e che impatto importante il calcio ha, ha avuto e avrà da qui a 10 anni. E poi anche sugli stranieri, da quest'anno su 25 in rosa ci possono essere 10 non sauditi di cui necessariamente due Under 21".

Anche il calcio femminile è in crescita.

"Sì e ne siamo molto orgogliosi".


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RIYAD - La Saudi Pro League ha voglia di mostrarsi al mondo. Giustamente Riyad è già proiettata all'Expo 2030 e al Mondiale 2034 e ogni giorno qui sa di futuro. Ecco perché la Supercoppa italiana (il 6 gennaio la finale tra Juve e Inter) è l'occasione anche per incontrare il Ceo della Saudi Omar E. Mugharbel e chiedere, tra verità e leggende, come è la situazione del calcio arabo. Davvero, come accadde in Cina, sono stati chiusi i cordoni della borsa e non saranno più pagati grandi stranieri? Salah può arrivare? E Saud, il romanista Saud, primo arabo della Serie A, è sul serio l'idolo di un popolo? Quanto ha inciso l'effetto Ronaldo? Tutte risposte a cui il Ceo della Saudi ha risposto spiegando numeri, idee e progetti. Nota a margine: i club italiani, nei prossimi anni, dovranno fare attenzione ai giovani più promettenti. L'impressione è che in Arabia vogliano prenderli, pagarli bene e affiancarli ai loro talenti da esportare.


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