Non è vero che Daniele De Rossi non è mai banale, come spesso si usa dire facendogli anche un torto. La verità è che Daniele De Rossi, anche quando dice banalità o, meglio, ovvietà, lo fa con una naturalezza e una credibilità che hanno pochi eguali. Almeno nel mondo del calcio. Non vuole fare lo scienziato (cit.), ma vuole fare un po' l'imprenditore, un po' il presidente, un po' il fratello maggiore. L'allenatore quello no. Anzi: quello sì, non all'Ostiamare. Ovunque lo porterà la sua carriera. Di sicuro non a Roma, almeno adesso. È l'unico accenno, questo, che Daniele fa alla sua ex squadra nella conferenza di presentazione della sua nuova avventura all'Ostiamare di cui, da due giorni, è proprietario. Sceglie Cineland, dove da ragazzo ha trascorso pomeriggi e serate, e con lui, oltre agli storici collaboratori e amici, ci sono il prefetto Giannini, il sindaco Gualtieri e l'assessore allo Sport Onorato, legato a Ostia come e quanto Daniele e vero motore iniziale di tutto. La conferenza, moderata dalla giornalista di Prime Giulia Mizzoni, dura oltre un'ora perché tante sono le domande e tantissimi i temi affrontati da De Rossi. Felice, con la sua sciarpa viola accanto, allegro, in vena di battute, ma anche serio, tremendamente serio quando parla dello spirito imprenditoriale di questa esperienza. Tre sono le parole chiave: sentimenti, investimenti e legalità. Di seguito le dieci più importanti e significative frasi dette da De Rossi a Ostia.