Dal folle Capodanno all'accusa fake di terrorismo: quando Nainggolan finisce in prima pagina

Non solo il recente arresto per traffico di cocaina: negli anni l'ex centrocampista di Roma e Inter è finito spesso sotto ai riflettori per questioni non legate al calcio
Pietro Piccioli

"Non ho mai saltato neanche un allenamento, ho avuto una carriera importante ma a livello umano ho sempre vissuto come una persona normale". Una cosa a cui Radja Nainggolan ha sempre tenuto è la separazione tra vita in campo e fuori. Vuole, voleva, essere giudicato solo per il suo percorso da giocatore, eppure nonostante le indubbie qualità calcistiche il centrocampista ex Roma, Cagliari, Spal e Inter (da settimana scorsa al Lokeren-Temse, con tanto di gol all'esordio) negli anni è spesso finito al centro delle cronache per le azioni commesse durante la sua "vita da persona normale". Tra queste vicende, di sicuro il recente arresto per traffico di cocaina in Belgio finisce al primo posto per risonanza mediatica. Senza ulteriori giudizi, anche perché le accuse sono tutte da confermare.

Nainggolan e il Capodanno "fracico"

Uno degli episodi più famosi è quello di Capodanno 2018, l'ultimo trascorso da giocatore della Roma. Durante i festeggiamenti nella notte, Nainggolan fece partire una diretta su Instagram mentre beveva alcolici, fumava sigarette e bestemmiava ripetutamente, confessando (ma non serviva un detective per intuirlo) di essere "ubriaco fracico", con uno spiccato accento belga-romano. Una vicenda che imbarazzò la società giallorossa, lo stesso Radja ammise di aver esagerato: "Non avevo certo intenzione di dare un esempio negativo. Ecco perché sento di dovermi scusare per le mie parole e per il mio comportamento". Ai tempi del Cagliari fecero poi discutere i continui litigi con la moglie di allora, anche in strada secondo vari testimoni.


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Nainggolan tra macchine, alcol e terrorismo (fake)

Nainggolan non ha mai nascosto la sua passione per gli alcolici, che però non si sposa bene con quella per le macchine (tra cui una Ferrari distrutta in autostrada nel 2018). Nel 2017 fu sorpreso alla guida in stato di ebbrezza a Bruxelles dopo una notte in discoteca, con il livello di alcol nel sangue quattro volte superiore al limite legale. La patente gli fu ritirata per un mese, ma cinque anni dopo fece il bis: oltre alla guida in stato di ebbrezza, aveva anche una patente scaduta e fu fermato. Un  rischio che aveva corso già nel 2015, non per le sue azioni ma per il suo aspetto: in quel periodo c'era molta paura del terrorismo ed evidentemente bastava un look particolare con tatuaggi e cresta per essere scambiato con un membro dell'Isis. Alcuni ospiti dell'hotel in cui Radja alloggiava ad Anversa avevano avvertito la polizia di un individuo sospetto e potenzialmente pericoloso, ma per fortuna gli agenti riconobbero il calciatore e sistemarono l'equivoco. Anche in quel caso i media del Belgio, che con lui non sono mai stati teneri, fecero trapelare la notizia.

Nainggolan: "Nessun rimpianto"

Nainggolan dice spesso di non aver mai saltato un allenamento, ma per i ritardi il discorso cambia. A dicembre 2018 fu sospeso dall'Inter dopo l'ennesimo ritardo nella seduta mattutina, saltando diverse partite. In quella stessa estate fu anche beccato in una discoteca da un tifoso, che gli disse di andare a dormire perché il giorno seguente si sarebbe dovuto allenare: Radja per tutta risposta gli mostrò un dito medio. Una serie di bravate che molto probabilmente gli ha impedito di avere una carriera superiore a quella che ha avuto, visto il suo enorme talento, ma il belga non ha mai mostrato rimpianti: "Non potrei mai essere uno di quei giocatori solo campo e casa. Volevo diventare calciatore e sono arrivato a giocare a Roma e Inter facendo la vita normale che ho sempre fatto, per me è il top e non ho alcun rammarico. Posso essere molto fiero di me". Rimane invece per tifosi e appassionati il rimpianto di aver visto solo per poco tempo (o forse mai) la versione migliore di Radja Nainggolan in campo.


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"Non ho mai saltato neanche un allenamento, ho avuto una carriera importante ma a livello umano ho sempre vissuto come una persona normale". Una cosa a cui Radja Nainggolan ha sempre tenuto è la separazione tra vita in campo e fuori. Vuole, voleva, essere giudicato solo per il suo percorso da giocatore, eppure nonostante le indubbie qualità calcistiche il centrocampista ex Roma, Cagliari, Spal e Inter (da settimana scorsa al Lokeren-Temse, con tanto di gol all'esordio) negli anni è spesso finito al centro delle cronache per le azioni commesse durante la sua "vita da persona normale". Tra queste vicende, di sicuro il recente arresto per traffico di cocaina in Belgio finisce al primo posto per risonanza mediatica. Senza ulteriori giudizi, anche perché le accuse sono tutte da confermare.

Nainggolan e il Capodanno "fracico"

Uno degli episodi più famosi è quello di Capodanno 2018, l'ultimo trascorso da giocatore della Roma. Durante i festeggiamenti nella notte, Nainggolan fece partire una diretta su Instagram mentre beveva alcolici, fumava sigarette e bestemmiava ripetutamente, confessando (ma non serviva un detective per intuirlo) di essere "ubriaco fracico", con uno spiccato accento belga-romano. Una vicenda che imbarazzò la società giallorossa, lo stesso Radja ammise di aver esagerato: "Non avevo certo intenzione di dare un esempio negativo. Ecco perché sento di dovermi scusare per le mie parole e per il mio comportamento". Ai tempi del Cagliari fecero poi discutere i continui litigi con la moglie di allora, anche in strada secondo vari testimoni.


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