Roma, ricordi Helguera? I pazzeschi retroscena con Totti e Zeman: "Ci massacrava"

Lo spagnolo fu una meteora in giallorosso prima di vincere tutto con il Real Madrid dei galacticos: "Perché sono andato in Italia? Era la squadra che pagava di più..."
Roma, ricordi Helguera? I pazzeschi retroscena con Totti e Zeman: "Ci massacrava"© EPA

Da flop alla Roma a protagonista con il Real Madrid, con cui ha vinto tutto tra campionati, coppe nazionali e Champions. La strana parabola della carriera di Ivan Helguera, ex calciatore spagnolo che i giallorossi allenati da Zdenek Zeman acquistarono nel 1997 dall'Albacete, squadra di seconda divisione, ma riuscì a mettere insieme appena nove presenze in Serie A prima di essere rispedito un anno dopo in Spagna all'Espanyol. Dopo l'ottima stagione al club catalano, passò al Real dove diventò una colonna dei galacticos per otto anni. In un'intervista al quotidiano spagnolo As, Helguera ha raccontato alcuni retroscena della sua esperienza nella Capitale: "Perché sono andato alla Roma? Perché era la squadra che pagava di più (ride, ndr), sia me sia soprattutto l'Albacete. Oltre all'Atletico mi voleva anche il Real, la squadra che sognavo e che tifavo, ma non hanno offerto abbastanza. A Roma fu una grande avventura, anche se ho giocato poco...".

Helguera: "Totti ha avuto un'evoluzione incredibile". Poi il retroscena su Zeman

Helguera non partì col piede giusto alla Roma sin dalla devastante preparazione estiva con Zeman: "Zdenek ci massacrava: all'inizio volammo, ma a gennaio crollammo. Le sue squadre erano così. Ma ho imparato molto e sono migliorato fisicamente e psicologicamente: sono passato da avere solo 14 presenze in Serie B spagnola a giocare nella Roma, nel miglior campionato al mondo e con quegli sforzi fisici. Questo mi ha aiutato a sopportare e a non lamentarmi". Parole splendide anche per la leggenda giallorossa Francesco Totti: "Eravamo le due giovani promesse e condividevamo la stanza. Ha iniziato a giocare molto bene, perché era ovviamente molto bravo. Aveva tanta qualità, colpiva benissimo la palla e la copriva molto bene. Si vedeva che sarebbe diventato forte, ma l'evoluzione che ha avuto è stata incredibile".


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Helguera: "Al Real Madrid non c'era equilibrio"

Nel 1999 poi Helguera realizzò il suo sogno di giocare per il Real Madrid: "All'inizio fu una cosa incredibile. Ma dopo un po' ti abitui e ti sembra una squadra come un'altra, i compagni sono persone normali. Certo c'era più pressione, ma da giovane non te ne accorgi, altrimenti sarebbe quasi impossibile giocare con i galacticos. Ogni anno era eccitante, una nuova sfida. E al Real non ti puoi rilassare, o ti rubano il posto. E poi vincere, vincere e vincere. Vincere la Champions League l'anno precedente non era abbastanza. Nuove sfide, nuove speranze, sempre". L'era dei galacticos iniziò a calare con la partenza di Claude Makelelé, l'equilibratore della squadra: "Non capivamo perché avessero lasciato partire un giocatore così importante. Stavamo giocando bene ma poi siamo andati in crisi: non avevamo equilibrio. C'erano Raul, Guti, Beckham, Figo, Zidane, Ronaldo... Io ero un difensore centrale e quando c'era un contropiede eravamo in due contro cinque avversari. Era impossibile".

Helguera: "Quanta ingiustizia per Ancelotti"

Passando al presente del Real Madrid, Helguera non si capacita delle critiche nei confronti di Carlo Ancelotti: "Non si può essere così ingiusti con l'allenatore più vincente della storia! Mai visto così tanta ingiustizia come per Carletto al Real, ma lì funziona così, con la maggior parte degli allenatori e dei giocatori". Compreso lo stesso Helguera: "Hanno deciso che me ne dovessi andare ma io non volevo farlo, così mi hanno tolto la maglia numero 6 e l'hanno data a Diarra. Mi hanno reso la vita impossibile, non venivo convocato, poi la stagione stava andando male per i blancos e Fabio Capello si impuntò con la dirigenza per farmi giocare. Le cose ormai erano cambiate anche con i miei compagni: nessuno fa niente per te, è stato molto difficile. Erano i miei compagni da otto anni e da un momento all'altro non sei più lo stesso per loro. Ho ricevuto molte minacce, sono stato costretto ad andare al Valencia, la mia ultima squadra".


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Da flop alla Roma a protagonista con il Real Madrid, con cui ha vinto tutto tra campionati, coppe nazionali e Champions. La strana parabola della carriera di Ivan Helguera, ex calciatore spagnolo che i giallorossi allenati da Zdenek Zeman acquistarono nel 1997 dall'Albacete, squadra di seconda divisione, ma riuscì a mettere insieme appena nove presenze in Serie A prima di essere rispedito un anno dopo in Spagna all'Espanyol. Dopo l'ottima stagione al club catalano, passò al Real dove diventò una colonna dei galacticos per otto anni. In un'intervista al quotidiano spagnolo As, Helguera ha raccontato alcuni retroscena della sua esperienza nella Capitale: "Perché sono andato alla Roma? Perché era la squadra che pagava di più (ride, ndr), sia me sia soprattutto l'Albacete. Oltre all'Atletico mi voleva anche il Real, la squadra che sognavo e che tifavo, ma non hanno offerto abbastanza. A Roma fu una grande avventura, anche se ho giocato poco...".

Helguera: "Totti ha avuto un'evoluzione incredibile". Poi il retroscena su Zeman

Helguera non partì col piede giusto alla Roma sin dalla devastante preparazione estiva con Zeman: "Zdenek ci massacrava: all'inizio volammo, ma a gennaio crollammo. Le sue squadre erano così. Ma ho imparato molto e sono migliorato fisicamente e psicologicamente: sono passato da avere solo 14 presenze in Serie B spagnola a giocare nella Roma, nel miglior campionato al mondo e con quegli sforzi fisici. Questo mi ha aiutato a sopportare e a non lamentarmi". Parole splendide anche per la leggenda giallorossa Francesco Totti: "Eravamo le due giovani promesse e condividevamo la stanza. Ha iniziato a giocare molto bene, perché era ovviamente molto bravo. Aveva tanta qualità, colpiva benissimo la palla e la copriva molto bene. Si vedeva che sarebbe diventato forte, ma l'evoluzione che ha avuto è stata incredibile".


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