Il Paese degli Orecchianti
Dicono che. Ho saputo che.
Un amico del tale allenatore mi ha fatto sapere che.
Voci, indiscrezioni e ipotesi vengono continuamente propalate non da tifosi che ne avrebbero anche la facoltà, bensì da giornalisti sportivi. Tanto siamo tutti giornalisti sportivi, perfino chi scrive o parla senza aver mai scambiato due parole con l’oggetto della sua “informazione sicura”.
È il bello del calcio, un mondo nel quale tutti sanno tutto di tutti senza sapere un tubo, per cui si diffondono ripetutamente commenti astrusi e balle da bar che diventano scoop del momento.
Fresche e frescacce dal Paese degli Orecchianti. Le metto in fila, al presente, senza seguire alcun ordine.
1) Conte a fine anno va via da Napoli.
1 bis) Conte è il prossimo allenatore della Roma.
2) Gasperini ha annunciato che non rinnova con l’Atalanta perché va alla Roma. (Ma come? Anche lui? Quindi i Friedkin hanno deciso di non sostituire più due tecnici in una sola stagione, ma di farli lavorare insieme da subito? Ah, il genio americano...).
3) Palladino, se sbaglia ancora, salta e Pradè porta De Rossi a Firenze. (Quindi Daniele l’allenatore lascia serenamente altri due anni a 6,4 milioni netti complessivi per andare a misurarsi con Daniele il dirigente? «So per certo che DDR è disposto a transare», dice quello. Ostia!).
4) Se perde giovedì a Bologna Conceiçao va a fumare il sigaro a Oporto o Lisbona e Ibra consegna il Milan a Tassotti. (Sta a vedere che questa è buona).
5) Marotta è stanco di Inzaghi: se non vince lo scudetto o la Champions e non paga il conto al ristorante di Zanetti, lo cambia di sicuro. Lo sta dicendo in giro anche a qualche giornale-amico.
6) Vuoi proprio sapere chi è il prossimo allenatore del Milan? De Zerbi. Ibra non vuole Allegri. Perché Max l’ha trattato male lo scorso anno e Zlatan è permaloso.
7) Giuntoli non parla più con Motta e viceversa. (Immagino che comunichino con i segnali di fumo o di Coli). Cristiano vuole portare Spalletti a Torino.
Dal momento che qualche sito potrebbe riprendere le cose che ho appena scritto ritenendole pastura per click, preciso che al momento le considero delle solenni cazzate.
La notizia non è una preda facile da catturare e il rischio è che in trappola ci finisca non la notizia, ma il cacciatore. Per questo apprezzo in particolare il lavoro dei professionisti che la inseguono con ostinazione andando direttamente alla fonte oppure avendo una credibilità tale da riceverla a casa o in redazione. Come la pizza. Posso anche fare dei nomi. Mi vengono in mente - escludendo per correttezza i corrieristi dello sport e allo stesso tempo chiedendo scusa ai dimenticati - Di Marzio, Romano, Pedullà, Marchetti, Currò, Dalla Palma. I primi quattro si occupano prevalentemente di mercato, uno dei terreni più complicati nei quali è necessario possedere rapporti consolidati o, eventualmente, piattaforme potenti.
Perché tutto questo sproloquio, vi domanderete? Per una forma di rispetto nei confronti della realtà, della verità.
Esempi: Inzaghi, Ausilio e Marotta sono la fortuna dell’Inter e della Quercia americana. Beppe è troppo furbo per autorizzare - dall’interno - destabilizzazioni avendo la squadra ancora impegnata su tre fronti.
Conte è totalmente assorbito dal lavoro del primo anno a Napoli e non ha mai pensato di andar via. Non può essere soddisfatto del mercato di gennaio che l’ha privato di Kvara, ma si augura di poter proseguire nel percorso di crescita di squadra e ambiente col pieno sostegno (economico) della società.
Da un paio di stagioni Gasperini è combattuto tra restare e lasciare. Ha ancora un anno di contratto e ha annunciato che non rinnoverà soprattutto per dare una scossa all’ambiente in un momento non particolarmente sereno (uscita dalla Champions e caso Lookman). È assai probabile che a giugno chiuda con Bergamo. Lo era anche nove mesi fa. Prima del trionfo in Europa League.
