Quinto posto in Champions, la regola del ranking che può favorire l'Italia: Roma e Lazio cruciali

Noi puntiamo al 4 su 4 ai quarti, la Spagna è avanti ma rischia di restare con Real Madrid e Barcellona
Quinto posto in Champions, la regola del ranking che può favorire l'Italia: Roma e Lazio cruciali
Giorgio Marota

Metti una sera, dopo cena, con un uzbeko e un danese, che in una folle notte d’Europa si travestono da uomini del destino e coi loro gol all’ultimo respiro rendono ancora possibile una rimonta insperata. Sembra l’incipit di una barzelletta, ma quella del ranking Uefa è una storia serissima: vale un posto extra nell’Europa del prossimo anno - uno in più in Champions, ma al tempo stesso riabilita pure l’ottava della classifica del campionato - oltre che una sessantina di milioni del ricco montepremi di Nyon. L’uzbeko è Shomurodov, il danese è Isaksen: le loro reti, bellissime e soprattutto decisive, mentre gli arbitri avevano già i fischietti in bocca, hanno consentito a Roma e Lazio di battere Athletic Bilbao e Viktoria Plzen e hanno permesso all’Italia di fare un piccolo ma sostanzioso balso in avanti. Non siamo ancora con il fiato sul collo dei rivali spagnoli, che ci precedono nella classificona Uefa; eppure, come farebbe un esperto pilota della MotoGp, ci siamo messi almeno nella traiettoria giusta per tentare la staccata e pregustare il sorpasso.

La regola del ranking che può favorire la rimonta dell'Italia

La regola è ormai arcinota: le due federazioni che, grazie ai loro club, ottengono il punteggio più alto, portano 5 squadre in Champions nel 2025-26, dunque spalancano le porte dell’Europa League anche alla settima (se vince la Coppa Italia una squadra che è già nelle prime sei) e della Conference all’ottava. L’Italia ha beneficiato di questo bonus l’anno scorso, accogliendo il Bologna nella coppa più importante e dando alla Fiorentina la possibilità di provare a raggiungere la terza finale di Conference. L’Inghilterra è in fuga da tempo per il primato, mentre la Spagna ha superato l’Italia al 2° posto dopo il maxi-girone. Poi, a causa della caporetto di Juve, Atalanta e Milan nei playoff, le formazioni della Liga hanno preso un margine che pareva loro rassicurante. Almeno fino a giovedì. Nella tre giorni di coppe le italiane hanno infatti collezionato tre vittorie, mentre le spagnole due (Real e Barcellona) e anche se i pareggi di Real Sociedad in Europa League (1-1 con lo United) e Betis in Conference (2-2 con il Guimaraes) hanno permesso comunque alla Liga di passare da +0,919 a +0,955, nell’ottica del doppio confronto andata-ritorno l’Italia è come se ci avesse guadagnato. I ko di Bilbao e Atletico, infatti, pesano molto più della sconfitta della Fiorentina ad Atene. Considerato che ogni vittoria porta 2 punti al contingente nazionale, ogni passaggio del turno 1 punto extra e che poi questo bottino va diviso per il numero di squadre ai nastri di partenza della stagione europea (8 per l’Italia, 7 per la Spagna), possiamo sperare di rosicchiare tantissimo tra martedì, mercoledì e giovedì della prossima settimana. Ecco un esempio: se Inter, Lazio, Roma e Fiorentina dovessero tutte e quattro vincere e qualificarsi, l’Italia aggiungerebbe 12 punti dividendo per 8, quindi accumulerebbe 1,5. Al tempo stesso, se la Spagna dovesse salutare il Bilbao, una tra Atletico e Real (questo è certo) e magari anche Real Sociedad o Betis (entrambe dovranno vincere in trasferta), la situazione tornerebbe in equilibrio. E ai quarti potremmo avere una o due squadre in più.

 


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Lazio e Roma cruciali per il ranking: cosa deve succedere

La storia del ranking ha segnato un passaggio culturale: dopotutto, si tratta di un gioco a vincere reciproco che fa riporre nei cassetti ataviche rivalità. Prendiamo come esempio l’attuale classifica di A: alla Lazio, quinta, converrebbe che la Roma faccia strada in coppa per trasformare il suo piazzamento da porta per l’Europa League a lasciapassare per la Champions. Al tempo stesso i giallorossi devono augurarsi che la Lazio vinca più partite possibile per migliorare il ranking perché, se il campionato finisse oggi, i ragazzi di Ranieri resterebbero fuori da tutto nel 2025-26. Lasciando solo per un momento andare le prime tre, nel nostro campionato ci sono 5 squadre in 9 punti, dai 52 di Motta ai 43 della stessa Roma. Il Milan è poco più sotto, a 41, ma anche per Conceiçao vale lo stesso ragionamento fatto sopra: se l’Inter farà strada, migliorerà la situazione dell’Italia e renderà l’ottavo posto attraente anche per i rossoneri (noni a -2). Gli stessi pensieri animano il dibattito in Spagna, dove la distanza tra il 4° e l’8° posto è di 12 punti e l’8ª, il Maiorca, ne conta 36. Con il ranking attuale, potrebbero ambire a un posto in Europa tutte le squadre fino alla 14ª, il Getafe a quota 30.


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Metti una sera, dopo cena, con un uzbeko e un danese, che in una folle notte d’Europa si travestono da uomini del destino e coi loro gol all’ultimo respiro rendono ancora possibile una rimonta insperata. Sembra l’incipit di una barzelletta, ma quella del ranking Uefa è una storia serissima: vale un posto extra nell’Europa del prossimo anno - uno in più in Champions, ma al tempo stesso riabilita pure l’ottava della classifica del campionato - oltre che una sessantina di milioni del ricco montepremi di Nyon. L’uzbeko è Shomurodov, il danese è Isaksen: le loro reti, bellissime e soprattutto decisive, mentre gli arbitri avevano già i fischietti in bocca, hanno consentito a Roma e Lazio di battere Athletic Bilbao e Viktoria Plzen e hanno permesso all’Italia di fare un piccolo ma sostanzioso balso in avanti. Non siamo ancora con il fiato sul collo dei rivali spagnoli, che ci precedono nella classificona Uefa; eppure, come farebbe un esperto pilota della MotoGp, ci siamo messi almeno nella traiettoria giusta per tentare la staccata e pregustare il sorpasso.

La regola del ranking che può favorire la rimonta dell'Italia

La regola è ormai arcinota: le due federazioni che, grazie ai loro club, ottengono il punteggio più alto, portano 5 squadre in Champions nel 2025-26, dunque spalancano le porte dell’Europa League anche alla settima (se vince la Coppa Italia una squadra che è già nelle prime sei) e della Conference all’ottava. L’Italia ha beneficiato di questo bonus l’anno scorso, accogliendo il Bologna nella coppa più importante e dando alla Fiorentina la possibilità di provare a raggiungere la terza finale di Conference. L’Inghilterra è in fuga da tempo per il primato, mentre la Spagna ha superato l’Italia al 2° posto dopo il maxi-girone. Poi, a causa della caporetto di Juve, Atalanta e Milan nei playoff, le formazioni della Liga hanno preso un margine che pareva loro rassicurante. Almeno fino a giovedì. Nella tre giorni di coppe le italiane hanno infatti collezionato tre vittorie, mentre le spagnole due (Real e Barcellona) e anche se i pareggi di Real Sociedad in Europa League (1-1 con lo United) e Betis in Conference (2-2 con il Guimaraes) hanno permesso comunque alla Liga di passare da +0,919 a +0,955, nell’ottica del doppio confronto andata-ritorno l’Italia è come se ci avesse guadagnato. I ko di Bilbao e Atletico, infatti, pesano molto più della sconfitta della Fiorentina ad Atene. Considerato che ogni vittoria porta 2 punti al contingente nazionale, ogni passaggio del turno 1 punto extra e che poi questo bottino va diviso per il numero di squadre ai nastri di partenza della stagione europea (8 per l’Italia, 7 per la Spagna), possiamo sperare di rosicchiare tantissimo tra martedì, mercoledì e giovedì della prossima settimana. Ecco un esempio: se Inter, Lazio, Roma e Fiorentina dovessero tutte e quattro vincere e qualificarsi, l’Italia aggiungerebbe 12 punti dividendo per 8, quindi accumulerebbe 1,5. Al tempo stesso, se la Spagna dovesse salutare il Bilbao, una tra Atletico e Real (questo è certo) e magari anche Real Sociedad o Betis (entrambe dovranno vincere in trasferta), la situazione tornerebbe in equilibrio. E ai quarti potremmo avere una o due squadre in più.

 


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