Palmese a Nardò per il punto definitivo. E  poi… progetto ambizioso 

Si chiude la stagione dei vesuviani. Ma è già futuro. Programmi da vertice dopo aver gettato le basi in questo campionato
Palmese a Nardò per il punto definitivo. E  poi… progetto ambizioso 
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PALMA CAMPANIA - (Luigi Alfano) - Forse è la domenica decisiva. Per questo una frangia di tifosi è partita in anticipo e piazzato una sciarpa rossonera al collo del “toro”  che simboleggia il Nardò. A un passo dalla salvezza, la squadra di Teore Grimaldi cerca i punti che potrebbero dare quasi la matematica. Dopo un anno tribolato, cominciato alla grande, tribolato da alti e bassi, attraversato ad un certo punto da mille paure, infine “sistemato” nella partite decisive, domani pomeriggio allo Stadio Giovanni Paolo II intende fare il passo giusto e chiudere definitivamente il conto con il terzo anno di serie D. “partita insidiosa – spiega Grimaldi – ma sia noi che il Nardò siamo vicini alla meta. Dunque sarà una partita aperta e avvincente. Non voglio cercare alibi, dico solo che ogni volta che siamo tranquilli si rompe qualcosa. Ora che avevamo ritrovato il nostro attacco titolare si è nuovamente fermato Orefice. Oltre a lui mi mancheranno altri due giocatori. Non ci posso pensare però. Stringiamo i denti e basta”. L’attesa per questa partita, infatti, tiene in sospeso tante cose. Da due mesi si prepara il futuro. A breve potrebbe essere annunciata la costituzione di una ambiziosa forma societaria. Progetto triennale, circa 30 soci con percentuali di quote diverse. Nuovi ingressi e si farà sul serio. “ci stanno lavorando i soci principali – ammette il presidente Mario Rega – aspettiamo la matematica e poi partiamo. Il prossimo anno saremo senza stadio. Si giocherà fuori e aspetteremo che a giugno 2026 ci sia consegnato un gioiello in  avanzata fase di costruzione. Bisognerà farsi trovare pronti. Pal,ma Campania avrà uno degli impianti più moderno della Campania. Non si può più aspettare. In un contesto del genere tutto dovrà essere speciale. Altrimenti dovremo ipotizzare che i palmesi la domenica vedano squadre di serie superiore che di sicuro vorranno utllizzare un impianto grandioso”. Si chiamerà “Arena Teglanum”, l’antico nome di Palma Campania nell’epoca dei romani. Come il primo stadio che si chiamava “Torraca” cioè fabbrica di regole che resistette sino al 1956. Dopo si passò a via Querce e tra due settimane il cantiere si prenderà tutto quel che resta. Dunque la Palmese non avrà scelta. Dovrà ambire a qualcosa di grande. Per non sparire. “dopo un anno e mezzo di Palmese lo sento pure io – aggiunge Grimaldi- qui tra due settimane si parlerà solo di progetti. Questo paese è fatto per il calcio. Noi a Nardò domani siamo chiamati a confermare una storia e una tradizione che si percepisce in ogni angolo della città. Non so dire cosa succede. So solo che sarebbe bellissimo che la Palmese si porti nel calcio importante. Il peso di questa maglia lo impone. E noi vogliamo onorare sino alla fine questi colori. Vogliamo essere ricordati per aver partecipato in modo decisivo alla rinascita della grande Palmese di un tempo dopo 3 anni di rodaggi in serie D.


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