BARCELLONA (SPAGNA) - Una parabola da cineteca del predestinato Lamine Yamal permette al Barça di battere il Maiorca di Vedat Muriqi, finalista della Coppa del Re, e di riportarsi a -5 dal Real Madrid, che domenica se la vedrà col Celta di Rafa Benitez. A quattro giorni dalla sfida di ritorno degli ottavi di Champions col Napoli, i blaugrana hanno schierato una formazione altamente sperimentale. A guastare la serata di Xavi, un rigore fallito, sullo 0-0, da Gundogan e, soprattutto, l’infortunio sofferto da Raphinha, che colpito duro a una caviglia, ora rischia di perdersi la sfida con i ragazzi di Calzona. Nelle prossime ore si saprà qualcosa di più sulle condizioni del brasiliano.
L’ultimo undici prima del Napoli
Diverse sorprese nell’undici di Xavi, costretto a fare l’acrobata tra la moria di centrocampisti, che coinvolge gli infortunati Gavi, Pedri e Frenkie de Jong, e l’imminenza della fondamentale sfida con il Napoli, che consiglia di far rifiatare l’essenziale Lewandowski, che parte tra i rincalzi. Il pupillo di Guardiola risolve il rompicapo scommettendo tutto sul canterano Marc Guiu, alla prima da titolare, al centro dell’attacco, supportato da Yamal e Joao Felix. Alle spalle del tridente offensivo, viene reinventata una mediana con Gundogan, unico centrocampista di professione, affiancato da Christensen, che di mestiere farebbe il difensore centrale, e Raphina, che sarebbe un esterno offensivo, ma si reinventa interno. Con Araujo squalificato, viene confermato, davanti a Ter Stegen, il baby Cubarsì, che fa coppia nel cuore della difesa con Iñigo Martinez. Javier Aguirre risponde con una versione coraggiosa del suo 5-3-2, con Larin che spalleggia, in avanti, l’ex Lazio Vedat Muriqi.
Rigore sprecato
Davanti allo sguardo di Xavi, che squalificato per somma di cartellini è sostituito in panchina dall’inseparabile fratello Oscar, un Barça piuttosto diligente fa la partita, ma ci mette una ventina di minuti prima di confezionare la prima occasione, niente meno che un rigore, per un colpo alla caviglia di Raphinha da parte di Copete. Sul dischetto si presenta Gundogan, che però si fa respingere l’esecuzione dal reattivo Rajkovic. Scampato il pericolo, il Maiorca risponde con una capocciata di Muriqi che, servito dalla trequarti dall’ottimo Darder, manca di poco il bersaglio grosso. Poco dopo, sul fronte opposto, ci prova anche Joao Felix, che sfiora la base del palo con un tiro dal limite. Al 37’, Raphinha che aveva resistito fino a quel momento con la caviglia dolorante, si arrende e cede il posto a Fermin Lopez. Nelle prossime ore si capirà se il brasiliano sarà disponibile per il Napoli.
La prodezza del predestinato
La ripresa si apre con una traversa di Muriqi, ma la giocata viene invalidata per un fuorigioco dello stesso attaccante kosovaro. Cambio di fronte e a colpire la traversa è Lamine Yamal, al termine di uno spunto individuale. Il risultato non si sblocca e, varcato il quarto d’ora, appaiono Lewandowski e Vitor Roque per Marc Guiu e Joao Felix. Il Barça aumenta la pressione e, attorno alla mezz’ora, trova finalmente il gol che decide la partita con una parabola da cineteca del cocciutissimo Yamal, che non lascia scampo a Rajkovic infilandosi all’incrocio. Vittoria che permette al Barça di scavalcare al secondo posto il Girona, che domani sera ospita l’Osasuna, e di ridurre il ritardo dalla capolista Real a 5 lunghezze. I ragazzi di Ancelotti, domenica sera, avranno la possibilità di ripristinare le distanze in occasione del match interno con il Celta dell’ex Rafa Benitez. Ora testa al Napoli per i ragazzi di Xavi.