Il mare di Liverpool e l’Everton gli ricordano una multa da 160.000 sterline per un party con lap dance che Kean aveva organizzato a casa sua durante il lockdown: un segreto durato meno di uno starnuto, a causa delle foto postate per sbaglio da Moise su Instagram. Per il resto, zero emozioni (a parte il museo dei Beatles) e solo due gol in Premier (al Newcastle e al Bournemouth), prima di cambiare aria e di provare a tornare alla Juve, confidando sulla stima di Pirlo.
A Parigi, con la benedizione di Raiola, si è presentato al Parco dei Principi firmando una doppietta alla sua prima partita da titolare: due gol in in ventitré minuti, per Moise, che ha dato ragione al direttore generale Leonardo per averlo portato al Paris Saint Germain e ha risposto nel modo più efficace a Tuchel, pronto a lamentarsi alla vigilia dell’impegno con il Dijon per il mancato rinnovo di Cavani e per non avere a disposizione un vero centravanti in grado di sostituire l’infortunato Icardi. Kean ha fatto la differenza contro il Dijon (4-0), ha riportato il Psg in vetta alla Ligue 1 e ha aiutato Tuchel a prendere un po’ di ossigeno dopo la falsa partenza (due sconfitte in campionato e lo scivolone al debutto in Champions contro il Manchester United).
Planato a Parigi per dimenticare la difficile avventura nell’Everton, anche se Ancelotti l'aveva sempre trattato come un figlio, ieri si è preso la copertina della Ligue 1 con Mbappé, autore dell’altra doppietta che ha affondato il Dijon. Al Psg è arrivato con la formula del prestito. Ha tre obiettivi: farsi riscattare a giugno dallo sceicco, custodire un posto tra i convocati nella nazionale di Mancini per l'Europeo e mettere fine ai fastidiosi ritornelli legati al suo carattere, ingestibile come quello di Balotelli.