Terry si racconta: "Devo tutto a Ranieri. Conte mi ha rimesso in forma"

L'ex difensore e bandiera del Chelsea spende parole al miele per i tecnici italiani che lo hanno allenato ai Blues. Ecco cosa ha detto sullo scivolone dal dischetto che costò la Champions 2008
Terry si racconta: "Devo tutto a Ranieri. Conte mi ha rimesso in forma"© PA
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"Capitano, leader, leggenda". Questo lo striscione dedicato a John Terry che campeggia sugli spalti dello Stamford Bridge. Un attestato di stima per l'ex capitano che ha fatto della maglia dei Blues quasi una seconda pelle. Con il club ha fatto incetta di trofei nazionali e internazionali e, tra alti e bassi, è sempre rimasto nel cuore della sua gente. L'ex difensore, ritiratosi dal calcio giocato nel 2018, durante un'intervista ai microfoni di Sky per il programma My Story , ha riavvolto indietro il nastro e a proposito dei tanti allenatori italiani che lo hanno guidato al Chelsea ha speso parole al miele: "Devo tutto a Ranieri, ha creduto in me da subito. Zola, Vialli e Di Matteo hanno cambiato la cultura nel club. Ancelotti uno degli allenatori più ricettivi che avuto, mentre ho amato abbia lavorare con Conte. Lui mi ha rimesso in forma: niente bevande gassate e ketchup" .

Terry sulla finale Champions 2008

Nella carriera di Terry al Chelsea c'è, però, una "macchia", un'immagine ricorrente rimasta nella mente del popolo Blues, lo scivolone sul dischetto del Luzniki di Mosca che costò la Champions League 2008 nella finale tutta inglese contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo e Sir Alex Ferguson: "È stata la più grande delusione della mia carriera. Ci ripenso tutt'oggi nella notte. Quanto vorrei tornare indietro, purtroppo non si può". Una ferita tuttora aperta ma rimarginata con il successo a Monaco di Baviera nel 2012. In quell'occasione, però, il capitano del Chelsea era squalificato e dovette seguire la sfida contro il Bayern Monaco dalla tribuna dell'Allianz Arena: “Non poter giocare è stato un incubo, ero così teso. Però ho sempre avuto la sensazione che stato sarebbe il nostro anno, nonostante a 10' dal termine stessimo perdendo. Solo il Chelsea poteva fare quella rimonta con il Napoli, eliminare il Barcellona di Guardiola in 10 uomini. Era scritto nel destino".


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