Come sta Conte? Ecco cosa ha avuto e i sintomi. Cos'è la colecisti

Il tecnico del Tottenham è stato operato, non vuole perdere l'andata della sfida di Champions contro il Milan
Come sta Conte? Ecco cosa ha avuto e i sintomi. Cos'è la colecisti© Getty Images
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Antonio Conte è stato operato per colecistite, un intervento che lo terrà lontano dai campi da gioco per un periodo indeterminato, ma che secondo quanto riferiscono fonti mediche inglesi solitamente varia dalle due alle sei settimane. La colecistite è un'infiammazione della cistifellea e solitamente viene accompagnata da sintomi quali dolori addominali, nausea e vomito. Conte aveva subito i primi sintomi sabato in occasione della gara di Coppa d'Inghilterra contro il Preston North End, vinta dagli Spurs per 3 a 0 in trasferta. Pur essendo regolarmente in panchina, infatti, aveva lasciato il compito di confrontarsi con la stampa nelle conferenze pre e post partita al suo vice, Cristian Stellini. Quella sera stessa è rientrato in Italia per stare con la famiglia a Torino, sfruttando due giorni liberi (gli Spurs hanno ripreso gli allenamenti martedi). Domenica però i sintomi sono peggiorati e a quel punto il tecnico salentino si è fatto visitare da un medico. Pronta la diagnosi e il consiglio di andare sotto i ferri. Decisione concordata con il Tottenham, che ha dato il suo pieno assenso e supporto a Conte.

Conte verso la Champions

Non vi è conferma per quanto riguardo il rientro, ma solitamente a seguito di simili interventi il periodo di recupero può arrivare al mese e mezzo. Detto ciò, Conte ha 53 anni ed è fisicamente in ottima salute quindi si spera che possa anticipare i tempi e magari tornare in panchina in occasione della trasferta con il Leicester City (in programme il giorno 11 febbraio) oppure contro in occasione della gara di andata di Champions League contro il Milan a San Siro il 14 febbraio. Salterebbe quindi soltanto la gara casalinga contro il Manchester City in programma sabato. In ogni caso, visto il fitto calendario che attende gli Spurs da qui alla pausa per le nazionali (nella seconda metà di maggio) tecnico e società hanno preferito anticipare subito l'intervento.


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