ESCLUSIVO Milan ai cinesi, con l'Evergrande ci sono altri colossi. Pronti a comprare

La cordata è decisamente più consistente e non riguarda singoli, ma gruppi finanziari diversi, uniti al colosso immobiliare.  Berlusconi è convinto, lunedì la firma del preliminare.
Calciomercato Milan, Berlusconi vende ai cinesi e il web si scatena
Pasquale Campopiano
7 min

ROMA - Facciamo chiarezza. L’Evergrande Real Estate Group Ltd c’è, e rappresenta un colosso immobiliare cinese che parteciperà all'acquisto dell'A.C. Milan di Silvio Berlusconi. Facciamo ulteriore chiarezza. Comparteciperà. Non è l'unico. Perché a quanto ci è risultato nelle ultime ore sono almeno cinque o sei i potentissimi gruppi finanziari cinesi che stanno comprando il Milan. Tra cui l'Evergrande Group, proprietario al 50% assieme a Jack Ma e alla sua Alibaba Sports Group (che detiene l'altro 50%) del Guangzhou Fc, la squadra allenata in passato da Lippi che ha vinto tutto in Cina.

L'affare, insomma, prende proporzioni più delineate e la cordata di gruppi finanziari, tutti cinesi, che si nasconde dietro l'advisor italoamericano Sal Galatioto con la sua GSP è ben più ampia ed economicamente potente di quello che si poteva immaginare. Non solo l’Evergrande dunque, ma altri quattro o cinque potentissimi colossi economici dell'estremo Oriente: che hanno gli assets più disparati. Si occupano cioè dei principali settori strategici che muovono l'economia cinese: internet, ecommerce online ed offline, real estate, holding finanziarie, compravendita immobiliare etc… Un impero. Cinese.

BERLUSCONI HA DETTO SI'

BERLUSCONI VENDERA' - Doveroso prologo a quanto abbiamo scritto e anticipato nei giorni scorsi sul corrieredellosport.it. Chiarita meglio la composizione della parte acquirente, passiamo a quella cedente: Berlusconi, la sua Fininvest proprietaria del 99,9% delle azioni del'A.C. Milan e quello 0,99 di piccoli azionisti che ieri nel corso dell'assemblea dei soci ha manifestato tutto il suo disagio invitando a più riprese la maggioranza a concretizzare eventuali trattative in corso e l'ad Galliani a fare un passo indietro. Berlusconi venderà (salvo ripensamenti dell'ultimo minuto) per tutta una serie di buoni motivi:

1) perché l'offerta, tra i 700 e i 720 milioni (meno i debiti) è di quelle difficili da rifiutare; 2) perché i 5 o 6 gruppi finanziari cinesi offrono ampie garanzie economiche; 3) perché gli stessi hanno garantito a Fininvest e allo stesso Cavaliere un piano di rilancio del marchio A.C. Milan con operazioni tecniche (vedi l'acquisto di nuovi giocatori sul mercato) e di merchandising (promozione del Milan in estremo Oriente attraverso politiche promozionali mirate); 4) perché la situazione societaria, con bilanci in rosso e malumore serpeggiante tra i tifosi dopo l'ennesimo campionato non all'altezza, sta toccando forse uno dei punti più bassi della recente storia rossonera; 5) last but not least perché la spinta dal basso da parte dei figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio su tutti, sprona il patron rossonero alla cessione.

LUNEDI' LA FIRMA

I TERMINI DELL'OPERAZIONE - Anche questi svelati in esclusiva dal corrieredellosport.it. Cessione immediata ai cinesi del 70% delle azioni del Milan, il restante 30% nel giro di un anno, come detto a 720 milioni circa. Accordo tra le parti praticamente raggiunto nel momento in cui Berlusconi ha sciolto le sue riserve e firma prevista il prossimo lunedì (probabilmente a borse chiuse), in un luogo top secret, tra la Fininvest e alcuni rappresentanti della cordata cinese con la GSP di Galatioto ad intermediare.

A firma avvenuta, nuova fase di due diligence per il controllo delle rispettive parti economiche e scadenza fissata probabilmente nel mese di giugno per la firma vera e propria per il passaggio di consegne della maggioranza.

QUI PECHINO: EVERGRANDE COMPRA IL MILAN

IL PIANO XI JINPING - Perché i cinesi? Perché il calcio in Cina è ormai un affare di stato. Che il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping vuole trasformare in un business interplanetario: riforma della Federcalcio cinese, allentamento delle restrizioni governative su società e gruppi sportivi, maggiore libertà di investire ed esportare capitali all'estero. Un affare, di stato, da quasi 8mila miliardi di dollari: si quantifica in questa cifra monstre la somma dei capitali investiti dai gruppi finanziari cinesi nelle azioni di imprese in qualche modo collegate al calcio e allo sport in generale. Obiettivo, far crescere in maniera esponenziale il business legato al mondo del pallone e portare i Mondiali del 2030 o del 2034 in Cina. Berlusconi permettendo, affare fatto.

@paskampo

BERLUSCONI DICE SI'  AI CINESI

 


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