Serie A, i voti al mercato delle big: le pagelle dal Napoli a Roma e Lazio

Colpi last minute importanti per cinque nostre grandi: Garcia lavora sulla continuità, dietro Pioli e Inzaghi ma Mou ha il jolly Big Rom. Sarri prende Guendouzi
Alberto Polverosi
7 min

Ultime ore e poi, finalmente, si chiude il mercato. Finalmente lo dicono soprattutto gli allenatori, pochi esclusi come Pioli, Garcia e ora anche Mourinho e Inzaghi, che hanno già l’organico a posto. Con Lukaku, Lindstrom, Guendouzi, Pavard e Sanchez, Pellegrino e forse Taremi si conclude la parte più interessante delle operazioni al vertice della classifica. Da ora in poi verranno sistemati dettagli ed esuberi, se ne andranno i giocatori col mal di pancia e resteranno solo quelli col sorriso sulle labbra, almeno così sperano tecnici e tifosi. Nel frattempo, però, si sono già giocate due partite di campionato e oggi si giocherà anche il ritorno di Conference League con la Fiorentina. Qualcosa abbiamo già visto e in alcuni casi ci siamo subito contraddetti. Gli ultimi acquisti hanno migliorato cinque squadre delle sei in corsa per scudetto e zona-Champions. L’unica che non si è mossa in questi giorni, ma nemmeno in quelli precedenti, è la Juventus. L’arrivo di Weah ringiovanisce le risorse a disposizione di Allegri senza alzare granché il livello tecnico, probabilmente sarà più interessante seguire l’evoluzione di Cambiaso, giovane ma già intraprendente e di forte personalità. Sulla Juve, però, dobbiamo aspettare prima di capire. Il primo tempo di Udine (palleggio, ritmo e pressing nella metà campo avversaria) era verità o illusione? Contano quei 45'brillanti al Friuli o i 90' di disagio col Bologna? Aspettiamo, ricordando comunque che Vlahovic sembra finalmente Vlahovic e che l’assenza delle coppe darà una mano sul campionato.

Napoli, all'insegna della continuità

Qui si parla del Napoli, ovvero dell’esatto contrario della Juventus. Con un nuovo allenatore, era preferibile non toccare la squadra campione d’Italia e così è stato. Alla Juve, era preferibile l’opposto. Il Napoli ha aumentato lo spessore tecnico, già considerevole prima del mercato. L’ultimo arrivato, Jesper Lindstrom, migliorerà la scelta di Garcia per la fascia destra, tenendo presente che il danese può giocare anche come mezz’ala. Vista (e di nuovo ammirata) nelle prime due uscite, la squadra sembra viaggiare col pilota automatico. Resta ancora la più bella e la più completa della Serie A.

Milan, la discontinuità

Qualcosa di più e di meglio serviva al Milan per rientrare nella corsa scudetto o, quanto meno, per allargare la possibilità di un posto in Champions conquistato l’anno scorso solo grazie alla penalizzazione della Juventus. L’organico è stato ribaltato seguendo una linea logica, con un solo grande giocatore (Pulisic) e tanti buoni giocatori. L’ultimo, il giovanissimo Pellegrino, sarà utile per dare il cambio a Tomori e a Thiaw. E se davvero il Milan riesce a portare a casa anche Taremi (58 gol in 99 partite di campionato col Porto) renderà ancora più ricco un attacco che (oltre allo stesso Pulisic) ha Leao e Giroud, già capocannoniere insieme a Osimhen e Lautaro Martinez con 3 gol dopo due giornate, oltre adeguate riserve come Okafor e Chukwueze.

Lazio da decifrare

Per ora c’è qualcosa che non torna nella Lazio e non si parla solo di risultati (0 punti in 180'). L’uscita di Milinkovic è pesante, ma si sapeva. L’entrata dei suoi sostituti, invece, è per adesso piuttosto leggera. Vediamo cosa accadrà con Guendouzi, che ha messo piede nella capitale solo ieri pomeriggio. L’interrogativo è sulla posizione che gli affiderà Sarri nel suo 4-3-3. Nel Marsiglia ha giocato spesso da centrale davanti alla difesa, ma nel ruolo del regista ci sono già Rovella e Cataldi. Il francese può fare anche l’interno e in questo caso andrà in concorrenza con un altro neo laziale, il giapponese Kamada. E’ ancora una squadra da decifrare. 

Roma senza soldi, però...

Il mercato della Roma è incredibile. I paletti della Uefa sono fitti fitti, non puoi spendere, non puoi investire, non ti puoi allargare, non puoi quasi muoverti. Eppure un anno fa ha preso Dybala e ora gli ha messo accanto Lukaku. Dybala-Lukaku può diventare la grande coppia della Serie A, inferiore solo a Kvaratskhelia-Osimhen. Risulterà prezioso l’inserimento di Renato Sanches, un tipo di centrocampista che mancava a Mourinho per la sua capacità dinamica, in mezzo al campo la Roma aveva giocatori a volte troppo riflessivi (a proposito, mettere insieme oggi, senza una buona condizione, Cristante e Parades, non è una bella idea: ne basta no), con Sanches si moltiplicheranno ritmo e velocità nello sviluppo dell’azione. Per puntare decisamente allo scudetto manca qualcosa, ma oggi la Roma è una squadra che può, anzi, deve lottare per la Champions. Non è più debole della Lazio e nemmeno della Juventus. Molto dipenderà da quei due, che potranno contare, come è già accaduto in tutta la stagione scorsa, sull’entusiasmo dell’Olimpico. Romelu se ne sarà già accorto a Ciampino.

Inter ok con Pavard

È il giocatore che serviva a Inzaghi per mettere la parola fine all’assetto della difesa. L’Inter ha concluso un mercato un po’ strano, ha lasciato Dzeko, non è riuscita a riprendere Lukaku e ha risistemato l’attacco con due over 34. Si era mossa meglio per il centrocampo con Frattesi e Samardzic, però il friulano alla fine si è negato . In extremis potrebbe arrivare ancora qualcosa nel reparto: ipotesi Maxime Lopez e Ndombele . Ha fatto un passo avanti sugli esterni, con Cuadrado e Carlos Augusto, ma forse il giocatore che più serviva a Inzaghi è stato proprio l’ultimo arrivato, Pavard. E’ col francese che Simone rende la difesa più forte, più competitiva rispetto al girone di ritorno del campionato scorso, quando Skriniar si era già promesso al Psg.


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