Certezza Bremer. L’Inter è convinta che il brasiliano sarà un giocatore nerazzurro. L’operazione è stata impostata addirittura lo scorso gennaio, quando è stato raggiunto un accordo con il giocatore e i suoi rappresentanti. Un accordo che sta resistendo da allora e che non è mai stato incrinato né dai tentativi di inserimento di altri club – il Milan in particolare che ragionava su un’alternativa a Botman – e nemmeno dalle manovre di Cairo, che ha tentato di accendere un’asta attorno al pezzo più pregiato della sua squadra. Peraltro, lo scenario non è cambiato nemmeno quando, era febbraio, Bremer ha prolungato di un altro anno (fi no al 2024) il suo vincolo con il Torino. Ovviamente quella firma non è stata messa per rimanere in granata, ma come forma di cortesia per questo mercato estivo: un modo per garantire al Torino comunque un buon incasso, visto che sarebbe stato impossibile con il contratto in scadenza nel 2023. Qualcosa, però, ha ottenuto in cambio pure il brasiliano: la clausola (rivelata dal Corriere dello Sport-Stadio) che, già dal prossimo gennaio, gli consentirebbe di partire per soli 15 milioni.
Le distanze
Evidentemente, non accadrà. Nel senso che il difensore farà le valigie già questa estate. Ma l’Inter è comunque pronta a sfruttare quell'opzione per ottenere condizioni migliori. Ormai l’incontro con il Torino è imminente: andrà in scena probabilmente la prossima settimana. I due club metteranno sul tavolo le proprie carte e si lavorerà per trovare un punto d’intesa. Si partirà da posizioni piuttosto distanti, tenuto conto che Cairo valuta Bremer non meno 40 milioni di euro. Marotta e Ausilio, invece, ballano tra 25 o 30, ma con l’inserimento di una contropartita tecnica. E’ vero che il presidente granata potrebbe resistere, ma così, a gennaio, andrebbe incontro ad un incasso sensibilmente ridotto. L’Inter lo farà pesare, insieme alla preferenza del difensore che di fatto cancella la concorrenza e disinnesca l’eventualità un’asta.
Prestito con obbligo di riscatto
Ma il club nerazzurro, oltre ad abbassare la quotazione di Bremer, punta anche ad altro: a mettere in piedi un’operazione che non sia l’acquisto immediato a titolo definitivo, ma che si configuri come un prestito con obbligo di riscatto. Certo occorrerà incastrare per bene le cifre e il costo iniziale, evidentemente, non potrà essere ridotto. Ma in questo modo, la società di viale Liberazione non si complicherà ulteriormente la vita per raggiungere il famoso attivo di 80 milioni a fi ne mercato. L’alternativa, come già accennato, è quella di “costruire” un pacchetto tra il conguaglio economico e una contropartita tecnica. Solo che le opzioni emerse nelle scorse settimane, vale a dire Pinamonti e Gagliardini, non sembrano più così calde.
Il progetto tecnico
Peraltro, fermo restando che l’arrivo di Bremer non è legato alla cessione di Skriniar (entro il week-end si attende il rilancio del Paris Saint-Germain), l’Inter si trova comunque con la necessità di incassare. Altrimenti rischia di diventare complicato passare dalle parole ai fatti. Di sicuro, dal punto di vista tecnico, le idee sono chiare. Nel senso chelo slovacco è la pedina pregiata destinata ad essere sacrificata e che, insieme a Bremer, arriverà un altro centrale, vale a dire Milenkovic. Con Bastoni a sinistra e De Vrij al centro, dunque, il brasiliano dovrebbe cominciare come braccetto di destra e il serbo come prima alternativa. Di fatto il reparto arretrato sarà composto da 4 centrali più o meno intercambiabili, con D’Ambrosio e Dimarco quali ulteriori alternative.