Lukaku e la maglia numero 90 all’Inter: il retroscena sulla scelta e su Dzeko

Ieri le visite e la firma (un anno a 8,5 milioni più bonus). Oggi è di nuovo in Sardegna per concludere le vacanze. Tornerà alla fine della prossima settimana, quando il ritiro dell’Inter sarà appena cominciato in Sardegna per concludere le vacanze Tornerà alla fine della prossima settimana, quando il ritiro dell’Inter sarà appena cominciato
Lukaku e la maglia numero 90 all’Inter: il retroscena sulla scelta e su Dzeko
Andrea Ramazzotti
5 min

È atterrato ieri mattina poco dopo le 6.30 allo scalo riservato ai voli privati. Arrivava da Olbia dove oggi, con lo stesso charter, tornerà per continuare le vacanze e gli allenamenti personalizzati. Sono bastate poche ore però per capire che l'amore della Milano nerazzurra nei confronti di Romelu Lukaku è ancora grande. Come se gli ultimi undici mesi che il belga ha trascorso, per sua scelta, al Chelsea fossero stati cancellati con un colpo di spugna. C'è chi ha trascorso addirittura la notte in macchina all'aeroporto milanese: un paio di ragazzi con la maglia numero 9 lo hanno atteso quasi dodici ore e alla fine sono riusciti a vederlo quando è uscito dallo scalo ed è salito su una Maserati bianca guidata da un uomo della Roc Nation, che aveva viaggiato con lui insieme ad altri collaboratori. 

«Sono molto contento di essere qui» ha detto ai giornalisti dopo aver posato con la sciarpa dell'Inter per alcuni scatti. Come messaggio alla... nazione aveva, invece, postato su Instagram una story con una foto di Milano vista dall'alto. Un modo per dire che stava arrivando. Big Rom ha fatto il primo pit stop a casa, a City Life, si è cambiato la maglia celeste a maniche lunghe con la quale aveva viaggiato, ed è riapparso tre ore e mezzo più tardi all'Humanitas di Rozzano, stavolta con una t shirt bianca a maniche corte, per la prima parte delle visite mediche sotto l'egida del professor Volpi, responsabile dell'area medica nerazzurra.

Lukaku, i cori e la polizia

Già all'Humanitas i tifosi interisti gli hanno regalato applausi quando è uscito con la mascherina. Lui ha salutato e, a bordo della stessa Maserati, è stato scortato da un'auto con gli addetti alla sicurezza del club prima a pranzare e poi al Coni. Il grosso della gente sapeva che la seconda tappa era in via Piranesi e si era dato appuntamento lì. C'erano già Asllani e pure Sebastiano Esposito, passato in prestito all'Anderlecht, ma le attenzioni, almeno quelle degli sportivi, sono state tutte per Big Rom che, arrivato alle 13.30, dopo i controlli con il dottor Meazza, si è affacciato da una finestra a salutare come il Papa. Con una mano si toccava il cuore e si vedeva che era emozionato. «Romelu Lukaku, Romelu Lukaku» gli hanno cantato. E poi «Portaci lo scudo, o Romelu, portaci lo scudo». Lui ha sorriso e la gente lo ha salutato invitandolo a saltare al grido «Chi non salta rossonero è». 

Poco dopo le 15 ha lasciato il Coni, ma da quanta gente era presente all'esterno, è stato necessario chiamare la polizia che, accendendo i lampeggianti, ha fatto strada alle due macchine, dirette in sede dove c'è stata la firma sul contratto fino al 30 giugno 2023, quello che gli permetterà di guadagnare 8,5 milioni di euro netti più bonus. Ci sono stati abbracci con il presidente Zhang e con tutta la dirigenza. Pure un contatto con Inzaghi, in vacanza con i familiari. Anche sotto il quartier generale di viale della Liberazione la folla è diventata pazzesca con il passare delle ore. Tutti volevano vedere “Rom” che si è affacciato da una vetrata e poi dalla balconata, sul tetto: ha salutato con la mano e ha applaudito. Prima delle 20 è andato via per cenare con amici e gli uomini del suo entourage. Oggi ripartirà per la Sardegna.

La scelta del numero 90

Quando tornerà? Non c'è un giorno fissato, ma da viale della Liberazione la comunicazione è «entro la fine della prossima settimana». Considerato che i compagni inizieranno mercoledì 6, non si perderà molto lavoro e comunque non resterà in relax. Ieri è sembrato in discrete condizioni nonostante l'inattività per l'infortunio alla caviglia.  Capitolo numero di maglia: non è un mistero che Lukaku avrebbe vouto il 9, ma quello appartiene a Dzeko e la società non ha fatto nessuna forzatura per toglierlo al bosniaco. La storia sarebbe cambiata se Edin ci avesse rinunciato o fosse stato ceduto. Big Rom non ha mai pensato di chiederlo al compagno. Ha valutato diversi numeri e, ristretta la scelta tra il 90 e il 14, che aveva a inizio carriera all'Anderlecht, ha puntato sul primo.


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