MILANO - Assolto sì, ma il futuro nerazzurro di Acerbi resta in bilico. Le valutazioni, in viale Liberazione, erano già cominciate. Tra i 36 anni compiuti lo scorso 10 febbraio e i due infortuni al soleo (polpaccio) della gamba destra, che l’hanno tenuto fuori complessivamente per due mesi e mezzo, qualche dubbio si era già acceso. Fuori discussione il rendimento (sempre su alti livelli), ma inevitabile incertezza su tenuta e affidabilità. Tanto più in vista di un’annata estenuante tra nuova Champions e il Mondiale per club dell’estate 2025. Senza contare che nemmeno De Vrij è più così giovane. A questo quadro, si è sommata anche la vicenda dell’insulto rivolto a Juan Jesus. L’Inter ha appoggiato Acerbi, lo ha sostenuto e accompagnato, anche durante l’audizione con la Procura. Da parte del difensore, invece, non c’è stata la stessa attenzione rispetto alle indicazioni che i dirigenti gli avevano dato per gestire la situazione. Già prima, con quelle dichiarazioni ai cronisti che l’attendevano in stazione (gli era stato detto di non parlare), e pure in seguito alla sentenza del Giudice Sportivo.
Inter, tre nomi per la difesa
Il problema, evidentemente, è che non è semplice pensare di sostituire un elemento come Acerbi: sotto l'aspetto tecnico, ma ancora di più per quello economico. Marotta e Ausilio, come premesso, non si sono fatti trovare impreparati. Sui loro taccuini c’era già una lista, che, più avanti, potrà anche essere aggiornata. Ad ogni modo, i primi nomi sono quelli dei torinisti Buongiorno e Schuurs, più quello dell’udinese Bijol. Del resto, l’identikit della possibile new-entry è chiaro: occorre un difensore abituato a giocare al centro di una difesa a 3. Inutile, insomma, inseguire braccetti che possano adattarsi. In caso di necessità, infatti, c’è già Bastoni.
Soluzioni costose, i dubbi di Marotta
Buongiorno, Schuurs e Bijol, dunque, sono tutti specialisti. Il preferito, evidentemente, non può che essere il primo: è in crescita ormai da qualche anno, si è ritagliato pure uno spazio in azzurro, e, considerato l’addestramento con Juric, si può andare sul sicuro. L’ostacolo, come si può intuire, sono le richieste di Cairo, che ha messo l’asticella ben oltre quota 30 milioni, fino a sfiorare i 40. Su queste basi, chiaramente, è complicato sedersi ad un tavolo. Tanto più che l'incertezza attorno al futuro societario impedisce mosse concrete. Nonostante il grave infortunio rimediato proprio nel match di andata con l’Inter da cui non ha ancora recuperato, resta alta pure la quotazione di Schuurs: siamo sui 25 milioni. Anche se, dovendo scarificare qualcuno, il Toro preferirebbe lasciar andare l’olandese. Che, peraltro, era già in orbita nerazzurra la scorsa estate, come alternativa a Pavard. Già perché Schuurs, volendo, può giocare pure come braccetto. Da centrale, però, il suo rendimento è certamente superiore. E allora il fatto di avere davanti Buongiorno per quel ruolo potrebbe spingerlo ad assecondare una cessione. E l’Inter, ovviamente, sarebbe una piazza più che gradita. Il terzo uomo è Bijol, che non guida una retroguardia così ermetica come quella dell'Udinese. Ma lo sloveno è anche stato fuori a lungo in questa stagione e quando lui era in campo, là dietro, funzionavano e funzionano in altra maniera. Il suo vantaggio è il costo tutt’altro che esorbitante e pure il fatto che con il club friulano si possano studiare formule più articolate.