Pogba alla Juve, è tempo di accordo

Riecco Paul sei anni dopo: trattativa caldissima per il centrocampista. Ufficializzato l’addio allo United, il francese ha scelto nuovamente i bianconeri
Pogba alla Juve, è tempo di accordo© Getty Images
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Prima l'addio, questa volta definitivo. Poi ci si potrà avvicinare sempre di più al bentornato. L'operazione «Pogback», la seconda della carriera di Paul Pogba, doveva passare anche dalla separazione con il Manchester United. Nel 2012 se ne andò perché convinto di poter diventare grande davvero altrove, vale a dire nella Juve: missione compiuta. Nel 2016 il clamoroso ritorno, per 105 milioni, operazione record in quel momento. Oggi resta la sensazione che il primo «Pogback» sia stato un flop almeno sportivamente parlando, sia per lo United che per Paul. E infatti, dieci anni dopo il primo addio, il centrocampista francese lascia di nuovo Manchester a parametro zero: «Chi è stato Red una volta sarà un Red per sempre», il saluto social dello United. Molto più lungo il comunicato ufficiale, che si conclude così: «Gli auguriamo tutto il meglio per i prossimi passi del suo straordinario viaggio». Un viaggio che riporterà Pogba di nuovo indietro nel tempo, in un altro posto che considera casa sua: la Juve. Ma prima pure Paul ha salutato e ringraziato: «Mi sento privilegiato ad aver giocato per questo club. Mi porto tanti bei momenti e ricordi ma soprattutto il supporto incondizionato da parte dei tifosi. Grazie Manchester United». E ora, via libera per la seconda edizione del «Pogback».

Il ritorno alla Juve

Se il ritorno a Manchester non è andato come sperato, a Torino sarà diverso. Ne è convinto lui, ne è convinto Max Allegri, ne è convinta tutta la Juve. D'altronde Pogba è stato fondamentale nella prima metà del decennio bianconero vincente: due anni con Antonio Conte da giovane in rampa di lancio, due con Allegri da leader. Proprio con Max ha sviluppato un rapporto speciale, fondamentale soprattutto nella gestione dell'ultima stagione vissuta in bianconero quando ormai Paul si era convinto di aver dato e preso tutto. Rimangono 34 gol quasi tutti bellissimi in 178 presenze, 4 scudetti, 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe e una finale di Champions persa col Barcellona. Sui social ancora impazzano le sfide a porticine o a basket tra Pogba e Allegri, quell'urlo di Max che è di nuovo tormentone («com'è Paul?») in attesa di nuovi duelli. L'emozione provata allo Stadium nel novembre 2018, poi, sapeva di arrivederci.

Pogba di nuovo a casa

Non è un caso che Pogba abbia scelto la Juve, pur potendo incassare più soldi altrove. A Parigi per esempio, ma anche restando a Manchester perché lo United ci ha provato a trattenerlo e pure il City ci ha fatto un pensierino. Alla Juve lo aspettano per dargli le chiavi del centrocampo e consegnargli la vetrina fuori dal campo. A Torino si è sempre trovato a suo agio, qui è tornato spesso per trovare tanti amici e rivivere quella città dove non ha mai avuto bisogno di fare il divo: l'attico a Santa Rita e il kebab preferito vicino alla stazione di Porta Nuova non sono leggende metropolitane. Ora sta tornando. Questa volta l'operazione «Pogback» dovrà andare diversamente.


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