Di Maria, ci siamo. Ma la Juve deve vendere

Allegri vorrebbe due giocatori per ogni ruolo: numericamente è così, ma in troppi sono fuori dai piani. E lo stallo nelle cessioni non fa felice il tecnico
Di Maria, ci siamo. Ma la Juve deve vendere© Getty Images
Filippo Bonsignore
5 min

Pogba c’è, Di Maria potrebbe raggiungerlo presto: prove di rilancio Juve in grande stile, ma Allegri vuole di più. Max sa che la stagione in arrivo sarà quella del giudizio, quella in cui non si potrà più fallire, quella in cui bisogna tornare al vertice e possibilmente a vincere. Così punta forte sul mercato, pur consapevole dei vincoli che il periodo storico impone dal punto di vista economico. Zero follie, ricerca della sostenibilità ma, anche con queste linee guida, il tecnico bianconero auspica un salto di qualità per la rosa. Il ritorno del Polpo è ormai cosa fatta, manca soltanto l’ufficialità; per gli altri rinforzi c’è ancora da attendere e l’impegno è rivolto anche alle uscite, utili ad alleggerire i conti e a finanziare il mercato. Da Arthur a Ramsey, da Rabiot a Kean, fino a Zakaria, Luca Pellegrini e McKennie. In tanti sono in bilico.

Insidia Tevez

C’è da lavorare, insomma, a cominciare da Di Maria. E’ il dossier più caldo e con più aspettative nell’immediato. Il countdown continua, in attesa della risposta del Fideo che è ancora in vacanza ad Ibiza, dove alterna il mare, insieme alla famiglia e agli amici, agli allenamenti sul tapis roulant, come testimoniano i social. Angel deve decidere il suo futuro: entro la fine della settimana, ma forse anche prima, dovrebbe arrivare la decisione. Juve o Barcellona? Alla Continassa si respira fiducia; la convinzione è quella di aver fatto tutti i passi necessari e possibili per convincere il campione argentino a preferire la Signora al Barça. A mettere ulteriore pepe alla vicenda c’è una nuova insidia proveniente dall’Argentina. E si tratta anche di “fuoco amico”, considerato che il mittente delle lusinghe a Di Maria è Carlos Tevez, grande ex juventino e neo allenatore del Rosario Central. Sì, proprio la squadra dove il Fideo intende chiudere la carriera nel 2023-24. «Vorrei che venisse, a chi non piacerebbe? - ha detto l’Apache nella conferenza stampa di presentazione -. Lo chiamerò e gli chiederò cosa vuole fare. Sappiamo della sua personalità: sarebbe molto positivo per la rosa, per l’esperienza che trasmetterebbe a questi ragazzi». Sarà Carlitos a scompaginare i piani della Juve e del Barça? Certo è che la tentazione potrebbe rivelarsi forte per Angel, anche se al momento non arrivano segnali in questo senso. L’impressione è che sia rimasta intatta la volontà di restare in Europa nella stagione del Mondiale e poi di tornare in patria il prossimo anno.

Servono due Juve

Non resta così che attendere che Di Maria sciolga la riserva da cui, di conseguenza, dipenderà come sarà modulata la strategia di rafforzamento successiva. Allegri ha chiara una cosa in mente: servono due Juve per poter essere competitivi su tutti i fronti. Servono due giocatori per ruolo per poter affrontare tre competizioni, per di più in una stagione anomala come quella in arrivo. I riflettori sono accesi soprattutto su attacco e centrocampo: sono questi i due reparti che necessitano maggiormente di essere integrati numericamente e di crescere in qualità complessiva. Là davanti, al momento, c’è solo Vlahovic, visto che Dybala, Bernardeschi e Morata sono andati via, Kean potrebbe seguirli e Chiesa rientrerà tra settembre e ottobre. In mediana, invece, i punti fermi sono Locatelli e Pogba mentre, per il resto, la situazione è decisamente fluida. Arthur e Ramsey sono in uscita, così come Rabiot, e pure Zakaria e McKennie potrebbero essere sacrificati in caso di offerta redditizia. In difesa, invece, serve altro oltre a Gatti per puntellare il reparto centrale, orfano di Chiellini. Tra dodici giorni, la Juve inizierà la preparazione: al momento è un cantiere aperto: Allegri attende...


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