Zirkzee nel mirino e Vlahovic sconsolato: la strategia Juve per l'attacco

Calciomercato incandescente per il club bianconero: il jolly olandese vuole tornare a lavorare con Thiago Motta dopo la grande esperienza a Bologna
Zirkzee nel mirino e Vlahovic sconsolato: la strategia Juve per l'attacco© Getty Images
Andrea Losapio

Il secondo giorno di mercato è forse presto per scoprirsi, ma già dal terzo non si sa. Perché il Manchester United non vuole cedere Joshua Zirkzee in prestito con diritto di riscatto, unica opportunità che la Juventus contempla per regalare il jolly d’attacco al suo mentore Thiago Motta. C'è da registrare una novità: dai bianconeri la risposta è decisamente cambiata rispetto a quella che chiunque avrebbe ricevuto non più tardi di un mese e mezzo fa. L'impossibile si è tramutato in un vediamo che lascia spazio a molte considerazioni.

Manchester United e Zirkzee ai ferri corti

Se non ci fosse la possibilità - e quindi la fiducia - sarebbe meglio giocare alle tre carte, rimaneggiare il mazzo e sperare in tempi migliori. Invece è un'apertura vera e propria, perché probabilmente dopo quanto successo lo scorso weekend c'è chi ne ha le tasche piene. Non solo Amorim, che ha cercato di spegnere il fuoco che lui stesso aveva fatto divampare con la sostituzione al minuto trentatré, fra uno Zirkzee beccato dal pubblico e Mainoo, professione centrocampista, quando era sotto di due gol. Probabilmente anche l'olandese ha capito che il rischio è quello di finire in un vortice (fortemente) negativo, tra voci per un nuovo attaccante e la già difficile concorrenza di Hojlund. La cosa più complicata, però, è cantare e portare la croce a Old Trafford. La via non può essere così dolorosa, purché Manchester non sia Gerusalemme, ma le stazioni di sofferenza sembrano aggiungersi ogni volta.


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La strategia della Juve per arrivare a Zirkzee

Così la soluzione è una sola: andare via per (almeno) sei mesi, cercando di ritrovarsi. Oppure, più semplicemente, disegnare la propria dimensione. La Juve sogna e studia le prossime mosse. Forse non c'è una serie di movimenti che porta allo scacco matto, ma è in superiorità numerica tra pedoni, cavalli, alfieri e torri. Tradotto: se al quattro di gennaio c'è già la sensazione che il corridoio possa aprirsi, vuol dire che a breve qualcuno lo percorrerà. Lo United ovviamente si frappone a un trasferimento a titolo temporaneo, preferirebbe un prestito con l'idea che possa trasformarsi in definitivo senza particolari cavilli, quasi a volere chiudere un capitolo che non è piaciuto. Come tanti altri negli ultimi anni, verrebbe quasi da pensare non sia un caso. Invece la Juventus non ha particolare fretta perché sa che a Zirkzee piacerebbe eccome tornare a lavorare con Thiago Motta, senza considerare che ha aspettato Milik per sei mesi Joshua Zirkzee (23 anni) con il solo Vlahovic in campo.

Douglas Luiz come pedina di scambio

Dunque che problema c'è ad attendere altre settimane? La corda è già abbastanza tesa ed è probabile che siano gli stessi inglesi a volere dare un via libera, cercando le condizioni migliori per non depauperare un investimento da 40 milioni (più dieci di commissioni) fatto soltanto la scorsa estate. I contatti fra le parti ci sono, in particolare con gli agenti, gli stessi di Douglas Luiz. E proprio il centrocampista brasiliano può essere un altro tema in casa Juve, lateralmente poiché la priorità è per gli acquisti. A patto che possano arrivare inizialmente in prestito. Proprio ciò che sta accadendo sulla via che porta al possibile arrivo di Zirkzee. Perché l’attacco bianconero ha bisogno di una pedina in più e Thiago Motta sarebbe felicissimo di riavere il gioiello olandese.


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Il secondo giorno di mercato è forse presto per scoprirsi, ma già dal terzo non si sa. Perché il Manchester United non vuole cedere Joshua Zirkzee in prestito con diritto di riscatto, unica opportunità che la Juventus contempla per regalare il jolly d’attacco al suo mentore Thiago Motta. C'è da registrare una novità: dai bianconeri la risposta è decisamente cambiata rispetto a quella che chiunque avrebbe ricevuto non più tardi di un mese e mezzo fa. L'impossibile si è tramutato in un vediamo che lascia spazio a molte considerazioni.

Manchester United e Zirkzee ai ferri corti

Se non ci fosse la possibilità - e quindi la fiducia - sarebbe meglio giocare alle tre carte, rimaneggiare il mazzo e sperare in tempi migliori. Invece è un'apertura vera e propria, perché probabilmente dopo quanto successo lo scorso weekend c'è chi ne ha le tasche piene. Non solo Amorim, che ha cercato di spegnere il fuoco che lui stesso aveva fatto divampare con la sostituzione al minuto trentatré, fra uno Zirkzee beccato dal pubblico e Mainoo, professione centrocampista, quando era sotto di due gol. Probabilmente anche l'olandese ha capito che il rischio è quello di finire in un vortice (fortemente) negativo, tra voci per un nuovo attaccante e la già difficile concorrenza di Hojlund. La cosa più complicata, però, è cantare e portare la croce a Old Trafford. La via non può essere così dolorosa, purché Manchester non sia Gerusalemme, ma le stazioni di sofferenza sembrano aggiungersi ogni volta.


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