Lazio, conto alla rovescia per avviare il piano Sarri

Si apre una settimana caldissima per i biancocelesti: a pochissimi giorni dal via ufficiale, sono diversi i rebus ancora da sciogliere. E il tecnico freme
Lazio, conto alla rovescia per avviare il piano Sarri© ANSA
Fabrizio Patania
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ROMA - Si consiglia prudenza, di mestiere e di intelletto: come andrà a finire non si sa, meglio mettersi le cinture di sicurezza. Si apre una settimana caldissima in casa Lazio, decisiva o quasi per avviare (sul serio, nei fatti) il piano Sarri. Dopo la firma sul triennale, è arrivato Marcos Antonio e stop. Solo intenzioni e operazioni alla fase embrionale. La firma di Romagnoli, il caso Acerbi ancora aperto, la trattativa dura con l’Atalanta per Carnesecchi. Di ieri, anticipata da Repubblica, una notizia agghiacciante: Muriqi, rientrato dal prestito al Maiorca, partirà per il ritiro di Auronzo di Cadore. Niente riscatto di Cabral e sin qui non c’è da dolersi, ma gli effetti e i benefici fiscali del Decreto Crescita potrebbero spingere la società biancoceleste a trattenere il centravanti kosovaro sino a gennaio, quando si saranno completati i due anni di residenza in Italia (per ora è arrivato a diciotto mesi) se non arrivassero proposte adeguate. Fosse vero, immaginiamo i salti di gioia di Sarri, chiuso nel suo eremo di Castelfranco di Sopra, provincia di Arezzo. Non per Muriqi, sia chiaro, ma per la situazione complessiva della Lazio. In ritardo, ancora lontana dall’idea di nuovo percorso immaginata quando ha firmato il rinnovo sino al 2025, ufficializzato il 2 giugno. Lo seguono o no?

Mercato Lazio, attesa Sarri

Sarebbe servita una festa nazional popolare, alludendo alla lazialità perduta e ritrovata. Ora conviene mettersi alla finestra e attendere, con le cinture allacciate e gli occhi aperti, pieni di fiducia. Lotito, come dice, comanda ed è pronto ad accontentare il suo tecnico. La settimana, attraverso la cronaca, farà capire molto sulla direzione presa dalla società biancoceleste. Sarri freme, aspetta i rinforzi promessi, non gli interessa altro se non avere un materiale umano da poter plasmare dalla mattina di mercoledì 6 luglio, primo giorno di preparazione sotto le Tre Cime di Lavaredo. Sono passati appena 24 giorni dalla firma, tutto e subito non si può avere, soprattutto in casa Lazio. Mau deve saperlo, perché ci lavora da un anno e ne ha già compiuti 63: se non si fosse accorto che Lotito e Tare sono un corpo e un’anima sola, al suo posto ci preoccuperemmo. E certi spifferi da vecchio calcio a Formello non funzionano, semmai sortiscono l’effetto contrario. Altro discorso è capire in che misura la società accompagnerà il nuovo corso e il tentativo di ricostruzione, rinunciando ai soliti compromessi (di natura tecnica e commerciale) che in passato hanno intralciato e penalizzato qualsiasi allenatore transitato a Formello. Si vuole investire o risparmiare? Di questo aspetto deve rendersene conto Lotito: l’ultimo tecnico assecondato in pieno è stato Delio Rossi con Sabatini sino al 2008. Persino Inzaghi, negli ultimi due anni, non riusciva più a imporre la propria linea o almeno lo faceva tra alti e bassi. Basta chiedere in privato per trovare conferme.

Romagnoli e Carnesecchi: la situazione

Ora si tratta di attendere e capire cosa succederà. Romagnoli è vicinissimo, ma deve accelerare la Lazio, non è una questione di soldi. E’ complicato pronosticare una cessione di Acerbi entro una settimana per evitare doppioni o convivenze impossibili all’interno dello spogliatoio. Lotito aspetta una risposta dall’Atalanta per Carnesecchi. Sarri, considerando l’infortunio, chiede anche un vice. Sta, invece, riemergendo la candidatura di Sergio Rico, già scartato dal tecnico. In attacco spingeva per Ciccio Caputo, ma la società non sembra intenzionata a spendere per un 35enne (e questo è comprensibile). Ci vuole almeno un altro difensore centrale, ma su Casale sono passati avanti Napoli e Monza. E’ spuntato fuori Mario Gila del Real Madrid Castilla (le riserve) e c’è da chiedersi se sia un’idea del tecnico: ne dubitiamo. La memoria ci soccorre e per certe analogie, nello sviluppo della cronaca, torna in mente il precedente di Bielsa. Era il 2016. Il Loco neppure salì sull’aereo per venire in Italia. Nel suo caso, non esisteva un contratto formalizzato. Sarri non è matto e ha firmato un triennale un mese fa. Dunque calma, non è successo niente, bisogna solo aspettare gli acquisti e la nuova Lazio (più forte, ha spiegato Lotito) prenderà forma. Avanti adagio.


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