Lazio, il mercato fermo e la Champions

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Lazio, il mercato fermo e la Champions© BARTOLETTI
Fabrizio Patania
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Tutti appesi all’agenda di Lotito: oggi a Palazzo Madama, domani e sabato immerso nelle fumanti e infinite riunioni di Villa San Sebastiano, domenica e lunedì a Milano per occuparsi dei diritti tv, proseguendo nei dialoghi con Cairo e De Laurentiis: sul piatto, oltre ai broadcaster del campionato, i cartellini di Ricci e Zielinski. Sarri, sotto le Tre Cime di Lavaredo, freme. Si fa vedere sereno, lavora sul campo, ma è preoccupato. A un mese dal via del campionato non ha ancora visto dal vivo un acquisto (Castellanos arriva domani) e non ha il sostituto di Milinkovic. Niente rinforzi, neanche un dirigente in ritiro. Raccontano di qualche telefonata infuocata con il presidente, che ieri ha spedito il figlio Enrico in Cadore. Le discese ardite e le risalite, cantava Battisti. Il mercato della Lazio non è mai cambiato in 19 anni, attese estenuanti. Lotito non molla il boccino, ha triplicato impegni e telefoni, conduce e controlla le operazioni, lo chiamano mille intermediari e procuratori, raccoglie le segnalazioni, si confronta.

Lazio, i precedenti del passato

Fabiani e Calveri presidiano Formello, ma non possono procedere. Complicato dirigere il traffico. Picchioni, sulle Dolomiti, studia in silenzio. A volte la fretta tradisce, meglio spendere bene e non di corsa, ma sarebbe augurabile una sintesi. Claudio, il temporaggiatore, attende si abbassino i prezzi: in che tempi garantirà i rinforzi Champions? Rispetto al 2004 ha un’altra esperienza, ma lo stesso limite: stressa rapporti e trattative sino allo sfinimento. Tornando indietro di otto anni, si trova un precedente analogo. Estate 2015, il lamento di Pioli nel ritiro austriaco di fine luglio verso la finale di Supercoppa in Cina e i preliminari Champions: la trattativa per Milinkovic stava andando avanti a oltranza. «Non so come finirà. Ogni giorno mi dicono domani, domani, domani... Non siamo pronti e ci giochiamo tutto entro agosto» ci confidò il tecnico emiliano. Tutti conoscono l’epilogo: la Lazio venne eliminata dal Bayer, compromettendo la stagione. Pioli sarebbe stato esonerato otto mesi dopo. All’epoca Lotito pensava sarebbe bastato mantenere il gruppo del terzo posto per confermarsi ed entrare in Champions. Oggi dice di sapere cosa vuole Sarri. Per ora non l’ha accontentato, invertendo l’ordine naturale delle cose: non avevamo mai visto condurre un mercato prima di ristrutturare i quadri dirigenziali. Anzi, una volta sì: era il 2004.


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