NAPOLI - Il rischio, al mercato, è di ritrovarsi improvvisamente «denudati»: e per evitare d’accorgersi che a metà campo, un giorno, il Napoli possa presentarsi «svestito», Cristiano Giuntoli si è (ri)messo a fare un giro di perlustrazione. Ci sono un paio di centrocampisti - ognuno a modo suo - sull’uscio, potrebbero partire e però anche restare: ma il problema non può essere curato, va prevenuto, e in una telefonata conoscitiva, l’ennesima, il Napoli ha tentato di sapere che va evolvendo a Bologna la storia di Mattias Svanberg. In teoria, è tutto scritto: lo svedese (23 compiuti a gennaio), va in scadenza tra un anno esatto e la sua volontà di rinnovare è prossima allo zero. Quindi, qualcosa può succedere: Giovanni Sartori, il diesse del Bologna, non ha alcuna intenzione di svendere; Cristiano Giuntoli non sembra avvia voglia di «strapagare»; e però al momento tra i 13 milioni che sognano a Casteldebole e i sette (massimo) che intenderebbero investire a Castel Volturno c’è tutto un mondo. Non è irrilevante il sospetto che tra dodici mesi Svanberg saluti lasciando in cassa solo le briciole della speranza e dunque...
Si tratta
Il Napoli ha Fabian Ruiz nell’identica situazione e però le prime voci, della settimana scorsa, hanno cominciato a insospettire Adl, di rientro da Los Angeles proprio in vista del raduno di dopodomani: la valutazione dello spagnolo non è stata ridimensionata, se ne può discutere sempre intorno ai trenta milioni di euro, ma per trovare un acquirente ed evitare di finire a «braccio di ferro», sarà necessario e anche indispensabile che intervenga il management della mezzala. Il mercato sta cominciando adesso, ci sono squadre da rifare e un talento di quello spessore può non far fatica a trovare un estimatore: Giuntoli ne è consapevole, ha cominciato a dribblare le possibili variabili indipendenti dell’estate ed ha allertato Sartori, perché a certe condizioni si può fare. In teoria, pure Demme è tra coloro che son sospesi: ha nel Valencia, per comprensibili motivi, una prospettiva appagante e affascinante, sa che a Napoli - lo ha detto il campo - dinnanzi alla difesa ha una specie di diritto di prelazione, conquistato nella magìa dell’ultima stagione, il suo omologo Lobotka, e il desiderio di rimettersi in gioco altrove è una possibilità da non scartare, anzi. Con prospettive del genere, Giuntoli ha bisogno di certezze o di opzioni sulle quali poi intervenire e la trattativa con il Bologna è di fatto ricominciata, senza accelerare, senza frenare: standosene così, amabilmente a chiacchierare, di cosa possa cambiare nel breve-medio termine.
Svanberg vecchia passione del Napoli
Ma Mattias Svanberg è sempre piaciuto al Napoli, lo ha confessato persino pubblicamente Aurelio de Laurentiis a fine maggio, quando ci furono i primi contatti, che parevano non avessero futuro. E invece, niente è scontato, men che meno il tramonto di un’idea che il Napoli tiene lì, perché nelle dinamiche della squadra che verrà Svanberg è varie cose assieme, è mezzala o è mediano che funge da filtro protettivo dinnanzi alla difesa, è soprattutto una natura ampia di centrocampista che ha margini di miglioramento e che tiene vivo il «progetto» di rinnovamento e di ringiovanimento. E poi è in Italia da quattro anni, ha già centoventitré presenze con il Bologna, non dovrebbe ambientarsi, non troverebbe difficoltà di inserimento. La risposta, nel caso il mercato esploda, ad un possibile addio di Fabian Ruiz o di Demme.