Napoli, stallo per il rinnovo di Osimhen: doppio nodo ingaggio e clausola

Trattativa lunga  e complessa. Il dialogo però continua: è comune la volontà di uscire dallo stallo prima possibile
Napoli, stallo per il rinnovo di Osimhen: doppio nodo ingaggio e clausola© FOTO MOSCA
Fabio Mandarini
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Amici miei atto II. Il secondo atto della trattativa per il rinnovo del contratto di Victor Osimhen: ieri, un fiume di parole, il giorno e la notte prima e poi il giorno dopo. Prospettive e distanze, la voglia di trovare un accordo e soprattutto il tentativo di trovarlo. E a coté il bisogno di allontanare i pericoli, eventuali zingarate in giro per l'Europa chic e affamata di gol, scherzi brutti o magari divertenti. La supercazzola. Ma questa è una storia molto seria, un film girato con le Dolomiti sullo sfondo: da un lato Aurelio De Laurentiis, cioè il Napoli, il presidente che il film di Monicelli lo ha prodotto sul serio negli Anni 80 con suo padre Luigi, e poi Roberto Calenda, l'agente di Osimhen, l'uomo dei sogni del popolo e della squadra, il centro del mondo azzurro, la voce dell'urlo scudetto. Il manager del centravanti è rimasto a Dimaro anche ieri, per il terzo giorno consecutivo: un dato saliente. Un'indicazione importante: la trattativa prosegue. E si prolunga: dopo l'incrocio di martedì al momento dell'arrivo allo Sport Hotel Rosatti insieme con Victor, sono cominciati gli incontri lampo, quelli più lunghi, magari spezzati e poi ripetuti nella stessa giornata a orari differenti. Ma cosa cambia? Dettagli di un puzzle da ricostruire così: mercoledì la prima riunione, ieri la seconda. E se oggi Calenda non lascerà Dimaro, beh, magari anche la terza. I nodi sono vari e partono dall'inserimento e dal valore della clausola rescissoria: De Laurentiis ha pubblicamente valutato Osi 200 milioni, il famoso duecentino, e dunque l'ha proposta molto alta, magari neanche troppo lontana da quel valore, mentre l'agente punta a ridurla, a contenerla il più possibile. Di certo superiore ai 100 milioni ma con un adeguamento contrattuale congruo: il gioco delle proporzioni, sempre quello. Si lavora per un equilibrio, si cerca una chiave per l'accordo, si tratta a oltranza. Con un alleato: «Osimhen vuole restare, lo voglio felice. Se è felice farà una grande stagione», ha detto Garcia dopo l'amichevole. E non è poco.

Le parole di Garcia su Osimhen

E allora, il secondo atto della trattativa per il rinnovo più atteso: ieri un altro incontro tra Calenda e Adl, tra il manager di Osi e il presidente di Osi. Al momento titolare di un contratto fino al 2025 con un ingaggio di 4,5 milioni a stagione e soprattutto pezzo pregiato d'Europa con l'etichetta dei diamanti purissimi: 200 milioni di euro, la valutazione che De Laurentiis ha sbattuto sul muso a tutti i club che hanno pensato a lui. Club mica da ridere: Psg, Real, Chelsea, Bayern, United, Liverpool, Newcastle. Eppure gelati dalla richiesta. Il presupposto di partenza che Rudi continua a ribadire è il seguente: «Victor vuole restare». Lo ha detto anche ieri dopo l'amichevole con l'Anaune; una partita che DeLa ha disertato e che Calenda, invece, ha visto a partire dal secondo tempo a bordocampo.

La maratona per il rinnovo di Osimhen

L'agente di Osimhen e Adl, dicevamo, sono impegnati nella missione più attesa dai tifosi e da Garcia: ridurre le distanze, smussare (un bel po') gli angoli e ritrovarsi al traguardo di una maratona lunga, difficile, estremamente faticosa e soddisfacente per tutti. La permanenza di Calenda a Dimaro, però, conferma l'intenzione comune di risolvere la situazione al più presto: è il desiderio di Osi. Del popolo dello scudetto. E di Rudi: «Voglio Victor felice».


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