Osimhen, per il rinnovo con il Napoli c’è la formula Cavani

Il futuro dell'attaccante nigeriano tra mercato e contratto: tutti i dettagli
Antonio Giordano
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INVIATO A CASTEL DI SANGRO - Tutto passa: anche un affaticamento. E vabbè, ci sono voluti sei giorni, prima di lasciarsi alle spalle (pure) la dietrologia. Però le ferite dell’anima, ahia, quelle restano, almeno per ora: e ci vorrà il tempo, o un galantuomo, a sistemare il balsamo. Ma intanto Victor Osimhen è tornato, per lottare assieme al Napoli, per prendersi la propria razione di applausi (che non è mai mancata) e distrarsi un po’: in fin dei conti, accada quel accada. Il Psg ha preso il centravanti, Goncalo Ramos: si può mai sospettare che dopo aver speso 80 milioni di euro, ne investa più del doppio («un duecentino»)? Il Bayern Monaco insegue Harry Kane e comunque in Germania l’hanno detto che oltre i cento non ci vanno. Il Real Madrid non ha un centravanti di altissima fascia, ma si sa che stanno aspettando Mbappé. Restano gli arabi, che hanno danaro in quantità petrolifera, che possono far saltare il banco ma non hanno acquisito quel fascino che sposta. Però! 

Napoli, il contratto di Osimhen

Victor Osimhen sa quello che vuole, persino come e quando prenderselo: la sua teoria dominante, è datata almeno un paio di mesi fa, lo spingerebbe a restare a Napoli, a godersela ancora un po’, però su cifre diverse dai 4,5 (più bonus) che sono adesso sul contratto. D’altro canto, essendo stati ritenuto un centravanti da duecento milioni di euro, vorrebbe che il suo stipendio fosse in linea con le quotazioni del mercato. Cifre non se ne fanno, vietato parlare - direbbe Adl, ma solo in certi casi, «è cafone disquisire di soldi» - e comunque il manager di VO9, Roberto Calenda, s’è rifugiato nella propria auto, e tra Dimaro-Folgarida e Rivisondoli, si è fatto sette visite a domicilio.  

Garcia pressa

Victor Osimhen è giovane, smaliziato, sveglio, sa bene che in questo mercato attraversato da squali c’è sempre qualcuno o qualcosa da temere, forse un agguato o un tranello o una furbata o una lusinga, e si è messo a riflettere su ciò che gli ha detto, a mezzo stampa ma anche in privato, Rudi Garcia, che vorrebbe godersi almeno un po’ un attaccante del genere, capace di cambiarti la vita. «Quando sei un giocatore in piena maturità con le stagioni più belle in arrivo, non guardi neanche alle offerte indecenti. Ci sono giocatori che sono a fine carriera ed allora si può capire che vadano lì». C’è un campionato che sta per iniziare, un centravanti che l’anno scorso ne ha segnati trentuno (26 in serie A e gli altri cinque in Champions), lo vede ogni mattina e pure al pomeriggio e gli è chiaro che avercelo e non avercelo non è la stessa: e dunque, gli parla, per spiegargli che c’è un tempo per ogni scelta. 

Osimhen come Cavani

Ultimo appuntamento, sabato sera: blitz di Roberto Calenda in ritiro, lunga chiacchierata con Adl, argomento (ovviamente) rinnovo. Il Napoli vorrebbe portare il contratto di Osimhen sino al 2027, dunque allungandolo per un biennio, con clausola o meglio senza. Ed a quel punto, bisogna fare il prezzo e magari aggiungere pure una postilla o stringersi la mano o rifugiarsi in un gentlemen’s agreement, come avvenne per Cavani. Firma, accordiamoci e tra dodici mesi, estate 2024, io ti accontenterò. Edy non se ne pentì, Adl neppure. Riuscirono a vivere felici e contenti. Pareva quasi una favola. 


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